Spettacoli
«Siamo molto felici che così tante persone abbiano scelto le attività culturali 2023 della Fondazione Teatro Regio di Parma come progetto Art Bonus dell’anno, rendendoci primi in classifica, in questa fase finale del Concorso, con oltre 5000 voti. Questa adesione testimonia un rapporto saldo, virtuoso tra il teatro e la sua comunità, che pur di fronte a un premio simbolico, si mobilita per sostenere il proprio simbolo identitario». Il sovrintendente Luciano Messi non dissimula l'orgoglio che prova nel commentare il risultato del Regio, primo dei venti finalisti nella categoria «Spettacolo dal vivo» (l'altra sezione è «Beni e luoghi della cultura»). Un risultato che si spiega con la passione, l'attaccamento del pubblico: basta guardare i soggetti in classifica (nel grafico) per rendersi conto che la differenza la fa l'affetto che spinge le persone a fare un click. Un affetto forte, più forte anche della notorietà dei “brand”.
Ora la seconda fase: votazioni fino al 18 marzo sui canali Facebook e Instagram di Art Bonus. Tutti possono votare, anche chi lo ha già fatto nella prima fase. Il Concorso non è l'Art Bonus “tout-court”: facciamo il punto con il sovrintendente Messi.
Cos'è il Concorso Art Bonus?
«È un concorso organizzato dal Ministero della Cultura, all'ottava edizione. Seleziona i progetti dell'anno precedente che hanno chiuso con successo la loro raccolta fondi Art Bonus. Noi, essendo soggetto finanziato dal Fondo Nazionale dello Spettacolo dal Vivo, abbiamo partecipato con tutto il nostro ventaglio di attività: dalla Stagione lirica al Festival Verdi a Verdi Off a RegioInsieme e via così».
Non era la prima volta che partecipavate ma possiamo dire che è stato l'anno dell'exploit: a cosa lo attribuite?
«Intanto ci allieta che tante persone abbiano deciso di sostenerci con un piccolo gesto che però indica attenzione. Sì, quest'anno avevamo la convinzione di essere forti anche per il rapporto ritrovato con il territorio. Ci sembrava anche un'opportunità per ringraziare tutti quei mecenati che rendono possibili, sostenendole quotidianamente, le nostre attività».
Chi erano i vostri competitors più temibili?
«Alle nostre spalle, con 4675 voti, c'è il Teatro Donizetti di Bergamo. Nell'elenco dei venti finalisti, per l'ambito lirico, ci sono lo Sferisterio, il Lirico Verdi di Trieste, la Fondazione Teatro Massimo di Palermo...».
Il Concorso, abbiamo detto, prevede un riconoscimento simbolico per i due vincitori assoluti e gli altri quattro finalisti (seconda e terza posizione di ciascuna categoria). Quanto conta invece nel bilancio del Regio l'Art Bonus vero e proprio?
«Nel bilancio che stiamo chiudendo, relativo al 2023, l'Art Bonus ha portato due milioni e 560 mila euro su un totale di circa 15 milioni. Siamo tra i maggiori percettori e attivatori di Art Bonus».
La macchina del teatro, mentre “tifa” per lo sprint finale del concorso contando sull'orgoglio del territorio, prepara il debutto dell'«Elisir d'amore» (15 marzo); e ieri è stato decretato il vincitore del bando per il progetto di regia de «La bohème» della stagione 2024-'25: sarà affidato al team «La scatola dei ricordi» (Maria Luisa Bafunno, Eleonora Peronetti, Emanuele Rosa, Gianni Bertoli).
Mara Pedrabissi
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