La rumorosa movida
Mezzanotte è passata da un bel po', ma gli abitanti di piazzale Inzani fanno fatica a prendere sonno. È sabato e in strada ci sono centinaia di persone: cori, urla e schiamazzi. «E siamo solo a marzo - dice preoccupato un residente -. Cosa succederà quest'estate?».
Il video della «rumorosa» serata non manca. La «movida» dell'Oltretorrente si concentra nella cosiddetta «coda» del piazzale, il tratto che si incrocia con via Massimo D'Azeglio: «Sono due anni che il problema si ripete - spiega un altro abitante di piazzale Inzani -. E la situazione è diventata invivibile. Il caos si scatena sempre al venerdì, al sabato e qualche volta al giovedì».
Ma cosa è successo l'altra sera? «All'una, l'ultimo pezzo del piazzale che guarda via D'Azeglio era invaso da tantissimi giovani: studenti e non solo. Che urlavano a più non posso tra un coro e l'altro - racconta un cittadino che vive da quelle parti -. Come se non bastasse si sentiva anche della musica registrata a tutto volume e in particolare era il suono di una batteria a scandire il tempo».
All'una parte così la prima chiamata al 113 e all'una e trenta una seconda telefonata, ma gli uomini della polizia sono già sul posto a mettere ordine: il fiume di gente scorre via velocemente, i cori e la musica si spengono, le luci si abbassano, tant'è che un po' prima delle due di notte tutto tace e la gente riprende a dormire.
«E' una situazione che tutti conoscono molto bene - continua un altro residente -. Abbiamo fatto presente più volte la questione al Comune, già alle riunioni di quartiere dei Ccv, consigli dei cittadini volontari, e abbiamo persino fatto degli esposti. Il 18 febbraio scorso in occasione di un'assemblea pubblica sull'analoga situazione di via Imbriani, per risse e spaccio, in cui erano presenti l'assessore comunale al Commercio Chiara Vernizzi, l'assessore comunale alla Sicurezza Francesco De Vanna, il delegato al commercio del Comune Luca Vedrini e il delegato alla Sicurezza Daniele Stefanì, noi di piazzale Inzani ci siamo preoccupati di ricordare a tutti il nostro ormai annoso problema, ma ancora non è accaduto nulla. Eppure i regolamenti ci sono, a cominciare da quelli che permettono ai bar di aprire i dehors, che devono essere assicurati da una relazione tecnica sull'impatto acustico e sul numero massimo dei posti per i clienti prima e dopo le ore 22. Così come anche la somministrazione delle bevande è regolamentata. Ma non è mai stata fatta nessuna sanzione e questa caotica movida continua come se niente fosse. Noi abitanti siamo molto preoccupati, perché quello che accade qui è insopportabile».
E un altro cittadino conclude: «I decibel consentiti dopo le 22 dovrebbero essere 55, ma con tutti quei cori e la musica siamo decisamente sopra il livello massimo: quella gente urla come se fosse in aperta campagna».
Ben vengano le strade piacevolmente animate, ma la «movida» di piazzale Inzani se così è pare proprio fuori regola.
Un caos che non fa bene al quartiere storico della città, già ferito purtroppo da altre «piaghe».
Mara Varoli
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