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APPELLO

Le società sportive chiedono tempi certi per la ricostruzione della piscina di via Zarotto

Le società sportive chiedono tempi certi per la ricostruzione della piscina di via Zarotto

15 Marzo 2024, 03:01

Abbiamo bisogno di tempi certi per programmare la nostra attività. La piscina di via Zarotto è una struttura fondamentale e deve rimanere chiusa meno tempo possibile. È questo l'appello che arriva dalla società sportive del territorio dopo l'annuncio dell'assessore allo sport del comune di Parma Marco Bosi che per l'impianto Ferrari non ci sono ormai più alternative se non la ricostruzione ex novo.

Un allarme sul futuro che lancia per primo Andrea Avanzini, delegato della Federazione italiana nuoto e presidente del Nuoto Club 91, società storica che nell’impianto comunale di via Zarotto ha cresciuto generazioni di nuotatori tra cui i due olimpionici Michele Scarica e Federico Bocchia. «Ormai tra pandemia, gestioni non portate a termine e chiusura definitiva, Parma non dispone da circa 3 anni di questo impianto - sottolinea Avanzini - Una piscina che ospitava attività per anziani al mattino, al pomeriggio le attività delle società Fin, scuola nuoto e agonismo e alla sera adulti, pallanuoto, canoa, gym e tanto altro. La piscina inoltre permetteva attività per le fasce deboli». Una struttura insomma fondamentale, aggiunge Avanzini, che ribadisce come ci sia «un dialogo continuo con l’Amministrazione» per le problematiche che si sono evidenziati in questi mesi di stop ma, ribadisce, «siamo molto preoccupati per i tempi di realizzazione di un nuovo impianto. Si parla di almeno altri tre anni, che portano a circa sei anni totali senza l’impianto che si somma alla mancanza dell’altro impianto storico comunale di viale Piacenza. Si sta ancora discutendo, dopo un incontro fatto il mese scorso con l'Amministrazione, con l’ingegnere incaricato del progetto sulla tipologia di impianto da realizzare per operare la scelta giusta, in funzione della corretta gestione della struttura, ma questo allunga ancora ulteriormente i tempi di un progetto definitivo e la partenza della sua realizzazione».

«Come presidente del Nuoto Club 91, come altre società, vedi Villa Bonelli Nuoto, Coop Nordest, Cus Parma e altri, dobbiamo registrare una riduzione dell'attività del 35-40%, senza che gli altri impianti presenti sul territorio abbiano assorbito questa grave perdita - prosegue Avanzini - Perchè un impianto sportivo come quello di via Zarotto, oltre ad avere una valenza enorme in termini di sport e benefici, toglie dalla “strada” tanti giovani che invece possono frequentare questo bellissimo sport, grazie anche ai contributi economici dei bandi diritto allo Sport che il Comune ogni anno propone e a cui tante famiglie partecipano».

La richiesta alla fine è quindi «di avere date certe e definitive, lo si deve alla città e a tutte quelle realtà sportive che da anni si impegnano nello sport, auspichiamo che l’impianto sia concluso con questa amministrazione». Perché «bisogna fare squadra, bisogna fare il possibile perché i giovani facciano sport, per il bene fisico ma anche per il benessere psicofisico».

Alle parole di Avanzini fanno eco quelle di Gino Passagatti presidente di Villa Bonelli Nuoto. «La mancanza di una piscina con spazi comunali penalizza anche l’attività Master - ricorda - Vi e’ tutta una fascia di popolazione adulta che chiede di fare sport, di essere inserita in gruppi sportivi che svolgono una funzione sociale e sportiva, noi abbiamo perso il 50% dei nostri iscritti, dovendo fare attività in un impianto che non è nato per l’attività agonistica, possiamo ancora resistere, ma serve che si cambi passo e si arrivi a un iter definitivo dell’impianto».

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