SVILUPPO ECONOMICO
Mai come nell'ultimo periodo il settore del commercio è stato al centro di polemiche tra maggioranza e opposizione. Pietro Vignali, capogruppo della lista Vignali sindaco, nelle scorse settimane aveva denunciato l'esistenza di circa 300 negozi sfitti tra il centro e l'Oltretorrente. A distanza di pochi giorni gli avevano replicato i gruppi di maggioranza ribaltando la visione pessimista: le nuove aperture sono in crescita. Chiara Vernizzi, assessora con delega alle Attività economiche e pianificazione per il commercio, conferma il trend positivo, «+6% di aperture nel 2023», e poi rilancia ricordando i progetti messi in campo dal suo assessorato in collaborazione con tutta l'amministrazione. Si va dalla semplificazione dei tanti (troppi) regolamenti comunali alla riqualificazione di alcuni assi commerciali del centro e non solo, passando dalla tutela delle edicole, veri e propri presidi territoriali.
I negozi chiudono o tornano ad aprire? Insomma, qual è lo stato di salute del commercio in città?
La crisi del commercio è una somma di tanti fattori. Il fenomeno dei negozi sfitti, la desertificazione dei centri storici e le difficoltà degli esercizi di vicinato riguardano tutte le città e questo dipende dalla presenza dell'e-commerce, dagli affitti altissimi e anche da un mancato passaggio generazionale. Ma non è solo questo. Una ventina di anni fa a Parma sono state adottate scelte urbanistiche che hanno determinato un forte sviluppo delle grosse superfici di vendita, le quali hanno spostato l'attenzione del commercio dal centro storico ad altre zone più periferiche. Però, contrariamente a quanto si possa pensare, i dati di Parma vanno in controtendenza.
Quindi ci sono segnali di ripresa?
A fine 2023, guardando le statistiche relative alle aperture e alle chiusure delle attività commerciali, abbiamo visto un confortante +6%. Siamo stati sorpresi da questa vitalità del comparto, dal fatto che il settore, pur nella crisi, sta dimostrando una buona tenuta. E a tenere aperto o a riaprire sono sia italiani che stranieri.
Quali sono le categorie merceologiche che resistono alla crisi?
Dimostrano vitalità quelle attività che offrono ciò che i clienti non possono trovare nel commercio online. E qui mi riferisco ai pubblici esercizi, perché alla gente piace stare in compagnia, oppure a tutto ciò che ha a che fare con la cura della persona. Tengono anche i negozi che offrono prodotti artigianali.
Cosa sta facendo il suo assessorato, o meglio, tutta l'amministrazione comunale, per aiutare il comparto?
Le iniziative sono tante e ci stiamo muovendo su più fronti. Ad esempio, stiamo riprendendo in mano alcuni bandi di riqualificazione degli assi commerciali. A fine marzo, primi di aprile, partiranno i lavori per la riqualificazione di borgo Antini, un progetto che ha ripreso in mano il Comune dopo che le associazioni che avevano vinto il bando avevano rinunciato a realizzarlo. I lavori sono stati appaltati e termineranno entro fine maggio. Ma abbiamo in programma progetti anche per altre vie del centro.
Quali sono le altre vie dello shopping che intendete abbellire e valorizzare?
Stiamo lavorando al progetto presentato dalle associazioni di categoria per valorizzare via Cavour, mentre con gli assessori Borghi e De Vanna stiamo stiamo affrontando il tema della riqualificazione di via Mazzini e di tutto il tratto di via Repubblica. L'idea è di valorizzare lo spazio commerciale e renderlo più piacevole durante il passeggio, con interventi molto leggeri. Ad esempio attraverso il posizionamento di fioriere. Per via Cavour, via Repubblica e via XXII Luglio abbiamo a disposizione 240mila euro, ma potremmo reperire nuovi fondi dal settore Sviluppo economico. Contiamo di avere il progetto completo e avviare gli appalti entro fine anno.
Non si era parlato anche di coinvolgere il Gaer, il Gruppo giovani artisti dell'Emilia-Romagna?
Mercoledì in giunta abbiamo approvato le linee di indirizzo del bando del Gaer in accordo con l'assessora Aimi. Abbiamo individuato alcune vie, come il primo tratto di via Bixio, via Imbriani, i borghi tra via Farini e via XXII Luglio, ma anche via Trento e via San Leonardo. In questi assi commerciali i Giovani artisti dovranno proporre installazioni permanenti per renderli più attrattivi. Da questo tipo di impostazione prenderemo spunto anche per la valorizzazione delle altre vie del centro.
Nei giorni scorsi il Comune ha assegnato 100mila euro a 9 progetti per il rilancio dell'Oltretorrente. Replicherete questo bando anche in altre zone della città?
Stiamo pensando di esportarlo anche nel quartiere San Leonardo per valorizzare gli assi commerciali di via Trento, via Venezia, via Valenti e la stessa via San Leonardo. Stiamo cercando i fondi per garantire lo stesso importo stanziato per l'Oltretorrente. Vorremmo chiudere l'operazione al massimo subito dopo l'estate.
Altri due spazi che hanno bisogno di essere rigenerati sono le gallerie Polidoro e Bassa dei Magnani. Cosa avete in mente?
Per la riqualificazione di questi spazi abbiamo attivato una collaborazione con Parma 360. Su queste gallerie si accenderanno i riflettori sabato 13 aprile.
Capitolo mercati. Quando verrà trasferito il mercato da viale Osacca a piazzale Pablo?
Dovremmo riuscire a spostare il mercato entro fine luglio. Ovviamente prima dello spostamento incontreremo gli ambulanti. Restando in tema mercati, pensiamo di raddoppiare il mercato degli agricoltori in piazzale Barbieri, aggiungendo al martedì mattina anche il venerdì pomeriggio.
Tra i vari regolamenti che stanno per essere modificati c'è anche quello che riguarda le edicole. Qual è la strategia per salvarle dalla chiusura?
Le modifiche a questo regolamento vanno nella direzione di poter ampliare le categorie merceologiche di vendita. La vendita dei quotidiani e dei periodici resta l'attività preponderante, ma ampliando le tipologie di prodotti e di servizi che le edicole possono offrire cercheremo di mantenerle in vita. Questa amministrazione è consapevole del fatto che le edicole sono importanti presidi di socialità e sicurezza in tutta la città, quindi vogliamo tutelarle, impedendo la loro chiusura. La speranza è di riuscire a portare le modifiche al regolamento in consiglio comunale subito dopo l'estate.
A proposito di regolamenti, la loro proliferazione non rischia di complicare la vita ai titolari delle attività?
La presenza di tanti regolamenti comunali rende indubbiamente più rigido l'andamento della macchina amministrativa, ed è per questo che nelle nostre linee di mandato è forte il richiamo al tema della semplificazione normativa. L'idea è quella di semplificare per arrivare ad un Testo unico sul commercio in modo da riuscire a snellire tutti questi apparati.
Quali sono i tempi per realizzare questa semplificazione?
L'obiettivo è di riuscirci entro la fine del mandato. Ma siamo tutti ben consapevoli che le dinamiche nel mondo del commercio sono velocissime e che per l'amministrazione pubblica è sempre una corsa contro il tempo, perché può capitare che quando si arriva alla fine di un iter le esigenze del settore siano già cambiate.
Tra le novità che intende introdurre il suo assessorato c'è anche quello della diffida amministrativa. Di cosa si tratta?
È uno strumento in più nelle mani del Comune per risolvere in modo bonario alcune piccole difformità di cui si rendono responsabili tanto i pubblici esercizi quanto i negozi, evitando così di ricorrere subito alla sanzione. La diffida potrà scattare solo in presenza di irregolarità minime, come la mancata esposizione degli orari di apertura. Ovviamente, per i casi più gravi la multa è immediata.
Sta per arrivare la bella stagione. Bar e ristoranti vorranno mettere i tavolini all'aperto. Come riuscire a far convivere le esigenze di chi lavora e di chi si vuole divertire con le richieste dei residenti?
Siamo convinti che lo spazio pubblico venga valorizzato dalla possibilità per le persone di restare all'aperto. È per questo motivo che abbiamo ridotto le tariffe del plateatico e stiamo anche mettendo mano al regolamento dei dehors per rendere più snelle alcune procedure, ma sempre in totale accordo con la Soprintendenza. Il tema della convivenza però è molto delicato. Come amministrazione stiamo cercando in ogni modo di comporre i conflitti, tutelando sia chi vuole lavorare, ma anche i diritti dei residenti. Ribadisco la volontà dell'amministrazione di creare specifiche associazioni miste tra cittadini, commercianti ed esercenti per provare a gestire insieme il tema e le eventuali problematiche.
Pierluigi Dallapina
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