AMBIENTE
Parlare di colonizzazione è prematuro, ma per rendersi conto del problema basta alzare gli occhi al cielo: è sempre più frequente vedere stormi di pappagallini verdi nei parchi cittadini.
Colorati e chiassosi
Colorati, chiassosi e socievoli, i parrocchetti stanno invadendo gran parte delle città d'Italia e Parma non fa eccezione. Stormi di pappagalli sono presenti al parco Ducale, al parco Nord e in altre aree verdi cittadine.
Il più diffuso è il parrocchetto dal collare (verde con il becco rosso), ma è presente anche il parrocchetto monaco (solitamente verde con testa e ventre di colore bianco).
Allevati, a volte scappano
Originari delle regioni tropicali dell’Africa o del subcontinente indiano, da noi vengono allevati in cattività. Ma capita che scappino dagli allevatori e dai negozi, adattandosi facilmente all'ambiente urbano.
Non si tratta quindi dell'arrivo di una nuova specie grazie al cambiamento climatico, ma di un adattamento al clima di queste zone, molto meno rigido rispetto al passato.
Manca un censimento
«Quanti sono ancora non lo sappiamo, perché non è stato fatto un censimento - spiega Renato Carini, funzionario dell'area conservazione dei Parchi del Ducato -ma la loro presenza sta aumentando».
A Parma si tratta di una acquisizione recente, «ma si stanno riproducendo e il loro numero è destinato a crescere - prosegue - . Soprattutto il parrocchetto dal collare è ormai diffusissimo in Italia. Se ci si reca a Roma, Milano, Pavia o in altre zone, se ne possono osservare tantissimi esemplari nei parchi e giardini».
Sono stanziali
I parrocchetti sono uccelli vegetariani. Si nutrono di frutti, semi e altri vegetali. «Sono una specie stanziale che si sposta in stormi e lo fa solo per mangiare - sottolinea Carini -. Sono ben riconoscibili sia per il loro colore ma anche per il loro verso molto potente, acuto e stridente. Al Giardino amano stare soprattutto nella zona delle magnolie di palazzo Ducale, perché mangiano i frutti di queste piante. É facili vederli anche nelle mangiatoie di altri uccelli, perché amano i semini di girasole».
Nel parco Nord è facile vederli proprio nelle vicinanze delle mangiatoie di abitazioni private, dove riescono a cibarsi facilmente.
L'impatto
Al momento non sono stati ancora dimostrati gli effetti dell'arrivo dei parrocchetti sulle altre specie del posto. «I parrocchetti dal collare sfruttano le tane dei picchi rossi - sottolinea Carini -. È stata inoltre documentata una interazione aggressiva nei confronti di una specie di pipistrello per l'utilizzo delle cavità in cui rifugiarsi. Questi pappagalli però, per ora non figurano nell'elenco delle ottantotto specie esotiche più negative per l'ambiente». Si tratta comunque di una specie aliena, «che si è adattata a questo ambiente - continua lo stesso Carini - dopo essere fuggita accidentalmente o, in alcuni casi, deliberatamente, dalla cattività».
Abituiamoci a vederli
Il parrocchetto è un pappagallo di circa quaranta centimetri. Si tratta quindi di una taglia non piccola, che lo aiuta ad adattarsi. In molti casi infatti, specie aliene che vengono liberate, faticano a vivere in un nuovo ambiente e solitamente muoiono. Diverso è il discorso per il parrocchetto. «Per il momento avvistarli desta curiosità- osserva ancora Carini - ma dovremo abituarci a vederlo sempre più spesso. Si riproduce deponendo le uova in cavità, soprattutto nei nidi di altri animali, ma anche in nidi artificiali, negli anfratti dei tetti o di vecchie case.
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