×
×
☰ MENU

Trapianti

Donazioni in aumento: nel 2023 prelevati 94 organi

Donazioni in aumento: nel 2023 prelevati 94 organi

di Monica Tiezzi

14 Aprile 2024, 03:01

Aumentano, sia a livello regionale che nel nostro territorio, le donazioni di organi e tessuti. Il dato è stato reso noto in occasione della Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti, che cade oggi ed è giunta alla 27esima edizione.

A Parma nel 2023 sono stati prelevati organi da 31 donatori (quattro donazioni sono state realizzate «a cuore fermo», con l'accertamento di morte con criteri cardiocircolatori): erano stati 25 l'anno prima, con un aumento quindi del 24%.

Nel dettaglio sono stati prelevati: nove cuori (10 l'anno prima); 29 fegati (24 nel 2022); 50 reni (contro 41 del 2022); quattro polmoni (otto l'anno prima); due pancreas (uno nel 2022); 118 cornee (136 nel 2022) e sei tessuti (10 nel 2022). Complessivamente da Parma sono stati messi a disposizione del Centro Regionale Trapianti di Bologna 94 organi e 124 tessuti. Sempre nel 2023 nell'Azienda ospedaliero universitaria di Parma (che assieme a Bologna e Modena è uno dei tre centri regionali di trapianto) sono stati eseguiti 62 trapianti di rene.

I dati sono positivi anche a livello regionale: il 2023 ha fatto segnare il più alto numero di trapianti di sempre: 585, più 13,4% rispetto all'anno precedente, e 325 donatori.

E anche il 2024 conferma il trend: nel primo trimestre sono 80 i donatori segnalati (+2 rispetto allo stesso periodo del 2023) e 51 quelli utilizzati (-1); in crescita sia i trapianti, con 131 già effettuati nel 2024 (+2) sia i prelievi di cornee: 563 (5 in più).

I 585 trapianti eseguiti in Emilia Romagna nel 2023 «confermano e rafforzano la crescita degli ultimi anni (gli interventi erano stati 516 nel 2022 e 493 nel 2021); un risultato raggiunto grazie all’incremento dei potenziali donatori segnalati dagli ospedali (325, +6,2% rispetto all’anno precedente), e alla forza della rete territoriale» recita un comunicato della Regione. Aumentati anche i donatori effettivamente utilizzati (222, +7,7%), a riprova della capacità del sistema di ottimizzare le risorse disponibili.

«Un risultato frutto di un lavoro di squadra, che vede coinvolti chirurghi e infermieri delle terapie intensive e dei reparti operatori dell'ospedale Maggiore» dice Emanuele Sani, medico del primo reparto di rianimazione dell'ospedale Maggiore e da quattro anni responsabile «procurement», ossia la figura che coordina il percorso donazione-trapianto, commentando i dati positivi di Parma.

Molto negli ultimi anni, continua Sani, è stato fatto anche dalle associazioni del territorio che si occupano di sensibilizzare alla donazione, sia nelle scuole che in altri contesti sociali.

«Un forte impulso alla donazione è poi arrivato dalla legge sul sistema informativo trapianti, diventata pienamente operativa dal 2016, che in occasione del rinnovo della carta d'identità chiede ai cittadini il consenso al prelievo di organi dopo la morte», dice Sani.

I dati nazionali dicono che sono i trenta-quarantenni la categoria che dimostra maggiore generosità, con un consenso medio del 73,8%. A seguire ci sono i 41-50enni (73,1%) e i 51-60enni (71,3%). Tra i più giovani - forse per una mancata informazione e presa di coscienza - il consenso medio nazionale è fermo al 68,9% mentre i contrari sono il 31,1%.

Ma è dopo i 70 anni che la percentuale di chi si oppone alla donazione tende a salire esponenzialmente: i «no» sono il 41,5% tra i 71-80enni e ben il 55% tra gli ultraottantenni. Un dato condizionato, probabilmente, dall’errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile. «In realtà - spiega Sani - cuore e polmoni possono essere prelevati fino ai 70 anni, mentre limiti più stringenti ci sono per il pancreas, 40 anni, e l'intestino, 50 anni».

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI