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La visita del collezionista Lukas Hüni

Alla Dallara Academy il fascino senza tempo delle auto d'epoca abbraccia il futuro

Alla Dallara Academy il fascino senza tempo delle auto d'epoca abbraccia il futuro

di Vittorio Rotolo

30 Aprile 2024, 03:01

Passato, presente e futuro dell'automotive che si abbracciano idealmente, in una bella giornata primaverile. A fare da cornice gli spazi esterni della Dallara Academy: esattamente là, dove l'evoluzione dell'automotive prende forma sotto la spinta propulsiva delle conoscenze e dell'innovazione, ecco dieci splendidi esemplari di vetture d'epoca dal fascino senza tempo. Dall'Alfa Romeo GC 1750 Gt Berlinetta «Mille Miglia» del 1931 alla Lancia 037 Martini ufficiale del 1983, dalla Maserati 250 F Grand Prix Prince Bira del 1954 alla Ferrari 250 Gt Berlinetta Passo Corte Competizione del 1961, passando per altre due «mitiche» Lancia:, una Stratos Group 4 1788 «Tejanos John» dei primi anni Settanta e un'Ardea berlina del 1941. Autentici gioielli provenienti dalla collezione privata dello svizzero Lukas Hüni, protagonista nel quartier generale della casa automobilistica di Varano Melegari di un incontro con i dipendenti Dallara e con gli studenti di Muner-Motorvehicle University of Emilia-Romagna.

Una passione comune
È la storia di una grande amicizia, prima di tutto. Quella che lega l'ingegner Gian Paolo Dallara a Hüni, accomunati dalla passione viscerale per le auto. «Senza un'adeguata e approfondita conoscenza del passato, non è possibile tracciare la strada per l'avvenire»: quasi una filosofia di vita per questo elegante signore svizzero che il rombo dei motori lo ha sentito praticamente da quando è venuto al mondo. «Mio padre - racconta - era un commerciante di auto: sono cresciuto circondato da tanta bellezza».

Già. Hüni si proietta oltre la potenza che queste vetture, ciascuna nelle rispettive epoche, sono state capaci di sprigionare, diventando vere icone per intere generazioni. «La meraviglia che mi desta l'automobile – spiega il collezionista – non è solo quella rappresentata dalla capacità ingegneristica in essa racchiusa, quanto nel suo essere una scultura: un'opera d'arte realizzata da grandi disegnatori. Una macchina vince, ma che sia superlativa anche dal punto di vista estetico».

Collezione unica
Sono in tutto sessantacinque le «perle» della collezione di Lukas Hüni. «Ma vi prego di non chiedermi quella che amo di più, perché non saprei davvero rispondervi: ad ognuna di loro, per una qualche ragione, sono legato da un affetto profondo».

Ad ascoltare Hüni un vero parterre de rois: alla Dallara Academy sono arrivati tra gli altri anche il leggendario pilota Arturo Merzario e Axel Marx, uno dei più importanti collezionisti al mondo di Alfa Romeo. Con loro anche Alberto Scuro, presidente dell'Automotoclub storico italiano. Tutti accolti dall'ingegner Dallara e dall'amministratore delegato della casa automobilistica di Varano, Andrea Pontremoli.

Tradizione e innovazione
«Prendere spunto da ciò che si faceva una volta per immaginare quello che si farà nel prossimo futuro»: così Gian Paolo Dallara sintetizza il senso dell'incontro con Lukas Hüni. «Ci siamo conosciuti grazie ad alcuni amici comuni: vedere la sua meravigliosa collezione, in Svizzera, mi ha emozionato. Abbiamo il privilegio, oggi, di accogliere qui modelli unici al mondo. Personalmente – rivela Dallara – la Stratos è quella che mi entusiasma maggiormente, perché con Lancia ho lavorato al suo sviluppo e, da lì, è partita la mia avventura imprenditoriale». Per Dallara la particolarità di queste splendide signore a quattro ruote è data

Mai accontentarsi, l'altro grande insegnamento propiziato dalla giornata conclusa con le dieci vetture d'epoca in pista, all'autodromo Riccardo Paletti, «La macchina tradizionale non sarà mai fuori moda» assicura Hüni. Ben detto.

Vittorio Rotolo

© Riproduzione riservata

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