Il presidente Lega serie A Casini
Inebriata ancora dalla festa per le promozione in serie A, Parma è stata raggiunta proprio dal presidente della Lega serie A, Lorenzo Casini, per presentare l’evento: “Festival della Serie A” secondo weekend di giugno. «L’evento è molto importante e siamo felici di essere a Parma, devo dire con la fortunata coincidenza della promozione del club. L’iniziativa rientra in quello che è il nostro programma, di agenda della sostenibilità e di promozione del calcio in tutti i suoi valori: sociali, educativi e formativi. Saranno tre giorni di discussioni e incontri con i protagonisti della politica, delle istituzioni sportive ma anche dello sport praticato. Vogliamo avvicinare il grande pubblico a quello che lo sport può rappresentare. Ci aspettiamo una folta presenza in questi termini».
Riavere il Parma in Serie A cosa rappresenta?
«Il Parma Calcio ha rappresentato l’Italia in Europa per tantissimi anni e quindi è un pezzo di storia importante che ritorna nel massimo campionato. E’ un valore aggiunto avere una società virtuosa come quella del club emiliano. Non solo abbiamo potuto seguire l’investimento sul calcio femminile, ma anche quello legato alle infrastrutture conferma come queste proprietà straniere vengano in Italia con l’idea di investire e portare in alto tutto il calcio italiano. E’ senza dubbio un’esperienza virtuosa, siamo contenti di avere una varietà e per la Lega è un punto di forza».
Che momento è per la Serie A?
«Un momento importante sotto vari profili. Soprattutto in quello dei risultati sportivi perché, come Lega, avere società italiane andare avanti in Europa e un posto in più in Champions League è estremamente positivo. Dal punto di vista organizzativo stiamo approfondendo in maniera seria delle possibili riforme. Vogliamo avere maggiore autonomia, stile modello inglese, perché possono portare ulteriori vantaggi».
Presidente, cosa vuole portare la Lega Serie A con questo Festival?
«Prima di tutto c’è la sostenibilità dal punto di vista ambientale, perché la finale di Coppa Italia sarà la prima partita in Italia disegnata per ridurre l’impatto delle emissioni prodotti da una gara di calcio (con 60 mila tifosi inquina tanto quanto una macchina che percorre 500 mila chilometri). Questo dà l’idea dello sforzo che si può e deve fare. Poi promuoveremo qui a Parma un’altra sostenibilità, quella dei valori dei diritti umani, del rispetto e della lotta contro ogni forma di discriminazione, violenza e odio. Il nostro obiettivo al 2030 è togliere ogni coro razzista e di violenza dagli stadi, quindi in sei anni. La situazione negli anni è migliorata, ma c’è bisogno di tutti, istituzione e scuole comprese».
Perché è stata scelta Parma come location?
«Parma è un luogo d’eccellenza, non soltanto in tema calcistico, perché ha una connessione storico-artistica e culturale che può offrire in uno spazio ristretto ma in luoghi davvero meravigliosi come il Teatro Regio o il Farnese«.
S.B.
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