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COMPARTO DE MARTINO

La rabbia dei 300 abitanti: «Da 10 anni senza abitabilità»

La rabbia dei 300 abitanti: «Da 10 anni senza abitabilità»

di Luca Molinari

04 Maggio 2024, 03:01

Un sogno che si trasforma in incubo: l'acquisto della casa dei propri sogni, il tempo che passa, il cantiere che non finisce mai, tra opere di urbanizzazione da realizzare (a partire dall'illuminazione e dal verde pubblico) e l'impossibilità - per tanti - di vedersi riconosciuta l'abitabilità della propria abitazione.

Vicenda surreale
Ha del surreale la vicenda che coinvolge gli oltre trecento abitanti del comparto “De Martino” situato tra via Budellungo e via Saragat, all'interno del quartiere Lubiana. L'azienda che si è impegnata nella progettazione e realizzazione del comparto da qualche tempo sembra sparita nel nulla, pur non avendo completato gli oneri di urbanizzazione che le competevano (la «Gazzetta» ha provato a prendere contatti con l'impresa per una replica, ma senza risultato). Un silenzio prolungato che ha portato il Comune a presentare un ricorso al Tar per ottenere la fidejussione concordata a suo tempo, così da poter realizzare le opere mancanti.

Tutto bloccato
Fino al 2027 infatti, ogni onere costruttivo e manutentivo del comparto grava esclusivamente sul soggetto attuatore e fino a quel momento il Comune, per legge, non ha alcun titolo per poter intervenire.

Il complesso residenziale di villette e condomini presente nella zona è abitato da oltre dieci anni, ma la zona (come dimostrano, tra l'altro, le strisce di colore giallo sull'asfalto) risulta essere ancora un cantiere a tutti gli effetti.

In quanto cantiere, la zona non è illuminata, non vengono effettuate le manutenzione, ci sono cantieri aperti in stato di abbandono trasformati in discarica e, più in generale, tutta la zona è lasciata in completo degrado.

Le spese dei residenti
Gli unici lavori completati, tra cui l'asfalto di via De Martino, sono quelli di cui si sono fatti carico a proprie spese i residenti. «Gli abitanti hanno speso 350mila euro, circa 6-7mila euro a famiglia per sistemare la strada - spiega Marco Melegari, un residente del comparto -. Il verde pubblico davanti a casa invece lo abbiamo sfalciato noi, altrimenti non lo avrebbe fatto nessuno».

Nel comparto inoltre, non essendo stato compiuto ancora il collaudo definitivo «gran parte delle abitazioni sono ancora senza abitabilità - commenta lo stesso Melegari -. Ormai siamo rassegnati, sono anni che ci troviamo in una situazione di stallo e l'unico modo per ottenere qualcosa è adire per vie legali».

Le colpe, secondo i residenti, sono soprattutto dell'azienda «sparita senza aver completato i lavori che le competevano». Il Comune invece non avrebbe «incassato la fidejussione negli anni passati, quando era il momento di farlo».

Ora la speranza dei residenti è quella di poter arrivare alla conclusione di questa vicenda nel minor tempo possibile. «Il 2027 è molto lontano - commentano gli abitanti - speriamo di ottenere risposte quanto prima perché abbiamo già atteso per troppo tempo senza risultato».

L'impegno del Comune
«Lo scorso anno - spiega Francesco De Vanna, assessore ai Lavori Pubblici - avevamo incontrato l'azienda e in quella occasione ci avevano assicurato per iscritto che avrebbero completato opere di urbanizzazione per 300mila euro. Poi, dopo qualche tempo, sono scomparsi nel nulla. Abbiamo incontrato i cittadini che ci chiedono di intervenire, ma il Piano urbanistico attuativo non è ancora scaduto e non abbiamo titolo per intervenire». Da qui la scelta del ricorso al Tar «per ottenere la fideiussione - precisa De Vanna - e chiedere i danni all'azienda».

Chiara Vernizzi, assessore con delega all'Urbanistica è chiara: «Quando ci siamo insediati la situazione era già di stallo. Abbiamo incontrato i cittadini a più riprese, cercando di trovare un accordo col soggetto attuatore, letteralmente scomparso nel nulla». «Le persone che abitano nel comparto sono giustamente arrabbiate - precisa - perché questa situazione tiene congelato il valore delle case e non vengono rilasciati nuovi permessi di costruire nei lotti già venduti per la mancanza di opere di urbanizzazione, ma le vittime sono sia i cittadini che il Comune. L'impegno è sempre massimo per tentare di sbloccare una situazione davvero complessa».

Luca Molinari

© Riproduzione riservata

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