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Salso

«Ci siamo licenziati per girare in moto da un'America all'altra»

«Ci siamo licenziati per girare in moto da un'America all'altra»

08 Maggio 2024, 03:01

Lasciare il lavoro e fare il giro del mondo in moto. L’esperienza di Sonia e Matteo inizierà a giugno. Partire, lasciare la propria zona comfort e rimettersi in discussione.

Basta quotidianità

I salsesi Sonia Basso e Matteo Finocchi hanno deciso di abbandonare la loro quotidianità e partire per un giro del mondo in moto. La scelta di lasciare il lavoro da parte di Matteo, Sonia è casalinga, dopo 30 anni da dipendente come operaio, è arrivata gradualmente, con la presa di coscienza che il tempo passa e non torna più.

«Frase fatta?»

«Può sembrare una frase fatta, ma spesso le persone non danno il giusto peso a questo concetto tanto semplice quanto vero - spiega Sonia -. Inoltre, la scomparsa prematura di un motoviaggiatore che tanto ci ha ispirato, ha fatto si che l’importante decisione, già presa, prendesse ancora più forza. Gli affetti familiari, seppur non del tutto convinti, si sono dovuti rassegnare alla decisione. Per ora ci sostenteremo con i nostri risparmi e parte della liquidazione: questo sarà possibile solamente viaggiando in economia, quindi tenda, ostelli e cucinando con la nostra attrezzatura da campeggio».

L'ambizione

«L’ambizione futura è quella di sostentarci producendo contenuti mediatici e collaborando con riviste del settore».

Tappe

Le tappe? «Il viaggio ci vedrà a giugno in Canada, a Vancouver, dove ritireremo le nostre moto arrivate via nave per risalire fino al punto più a nord dell’Alaska, poi la discesa verso sud tra parchi nazionali di Canada e Stati Uniti, il Messico, Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica e Panama. Qui la strada si interrompe e dovremo decidere come raggiungere il Sud America».

La città più a Sud

Dalla Colombia all’Ecuador, Perù, Bolivia, Brasile, arriveremo alle cascate di Iguazù, Paraguay ed un continuo zigzagare tra Argentina e Cile fino ad Ushuaia la città più a Sud del mondo».

Altruismo

Conclusione: «Non può mancare nei nostri pensieri l’Africa. Sosteniamo l’associazione Bambini nel Deserto che opera in Africa da oltre 20 anni costruendo pozzi per l’acqua potabile e aprendo attività dove insegnare un lavoro ai più giovani. Per questo ci impegneremo nella raccolta fondi di donazioni volontarie o attraverso la vendita di nostri gadget. E, in futuro, un libro sulla nostra esperienza».

Valentina Cristiani

© Riproduzione riservata

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