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La polemica

I residenti: «Movide in Oltretorrente? Solo bevitori e spacciatori». Il Comune: «L'apertura delle strade è un valore»

I residenti: «Movide in Oltretorrente? Solo bevitori e spacciatori». Il Comune: «L'apertura delle strade è un valore»

di Mara Varoli

20 Maggio 2024, 03:01

«Così non va». Residenti di piazzale Inzani e di via D'Azeglio sul piede di guerra, dopo che al giovedì sera e nei weekend è iniziata quella che viene definita l’«occupazione» della storica strada. Una «movida» troppo rumorosa in Oltretorrente, ma anche in via Farini, dove un cittadino ha segnalato la musica ad altissimo volume in piazzale Sant'Apollonia.

Un gruppo di residenti di via D'Azeglio ha scritto una lettera alla Gazzetta di Parma e all'amministrazione comunale per lamentare il fatto che si è «concesso denaro pubblico per eventi che dovrebbero riqualificare l’Oltretorrente (i Giove D’Az)», ma che per i residenti si trasformano solo in notti «da bevitori»: «chi studia o lavora, non può permettersi lo sballo serale-notturno - continua la lettera -. Si ignora che la gente normale al venerdì mattina si alza all’alba per recarsi al lavoro o a scuola. Si ignora che anche i bambini che risiedono in strada D'Azeglio necessitano delle adeguate ore di riposo e normalmente vanno a dormire prima delle 22; si ignora che con lo sballo serale-notturno le nostre vie saranno ripopolate da spacciatori». Così come quando tempo fa era stata istituita la movida dell'Oltretorrente, «che tutte le notti per 10 anni non ci ha fatto dormire e non ci ha permesso di vivere una vita normale». La rabbia è tanta e dopo le polemiche per quelle serate rumorose del weekend in piazzale Inzani, di cui la Gazzetta di Parma ha già pubblicato articoli, ora arriva anche il giovedì e per gli abitanti di questa zona della città è troppo: «Si ignora che in tutte le città si sta lottando contro il fenomeno dell’inquinamento acustico serale-notturno - sottolineano i residenti -. Invece a Parma si chiudono strade aperte al traffico e si incentivano e finanziano eventi per attirare il popolo "movidaro"». La lettera ricorda all'amministrazione comunale «che le forze dell’ordine non riescono a contenere il fenomeno e che la polizia municipale non è più in servizio quando i locali sono ancora aperti e i "bevuti" stanno ancora bivaccando e cantando a squarciagola». I residenti ricordano «che non si può riqualificare una zona attirando in strada, di sera e di notte, una moltitudine di persone, con l’unico risultato di essere desertificata dagli abitanti». Nella lettera è riportato anche una specie di resoconto dei «Giove d’Az»: «Un grande flop. Musica frastornante che nulla ha a che vedere con il culturale, nulla di educativo e qualificante. Il risultato? Un grande assembramento di movidari in quel tratto di strada che in passato era stato appellato come "Triangolo delle Bermuda", compreso tra i portici dell’Ospedale Vecchio e inizio di via Inzani». E alla fine i cittadini concludono: «Lo sballo serale-notturno oltre a rovinare la salute dei residenti riporterà sulle soglie delle nostre abitazioni gli spacciatori».

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