DOPO LE DUE SCOSSE
Sala Baganza La sismicità nel parmense rialza testa con una doppia scossa avvenuta in meno di un’ora e mezza di distanza.
La zona interessata dai due terremoti di ieri mattina, la Val Baganza, ricalca quella dello sciame sismico avviato il sette febbraio scorso, ma con l’origine dei due sismi più profonda rispetto ai precedenti.
Lo sciame sismico
I circa 350 terremoti dello sciame, infatti, hanno avuto una sorgente più superficiale, circa 20 chilometri, mentre quelli di ieri mattina circa 45 chilometri.
I due terremoti, vista la profondità della sorgente sismica, non hanno causato danni in superficie ma suscitato apprensione nelle persone che abitano nei pressi dell’epicentro, alcune scese in strada dopo le scosse. Il secondo terremoto, di maggiore energia, è stato avvertito anche in città, soprattutto ai piani alti degli edifici.
La prima scossa
Il primo terremoto, di magnitudo 3.4, è stato registrato dalla sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma alle 10:10 con l’epicentro fra Cafragna e Ozzano Taro.
La terra trema ancora
Il secondo, di magnitudo 3.5, si è verificato alle 11.34 con l’epicentro situato a un chilometro a ovest del capoluogo di Sala Baganza. Entrambi gli eventi tellurici si sono originati dalla stessa sorgente sismica, diversa da quella conosciuta del fronte appenninico, dove normalmente i terremoti si originano a profondità di venticinque, trenta chilometri.
L'epicentro
I comuni interessati dalle due scosse, entro i primi dieci chilometri dall’epicentro, sono, oltre a Sala Baganza, Fornovo di Taro, Felino Collecchio e Medesano. Le due scosse di ieri hanno risvegliato le preoccupazioni delle persone che da oltre tre mesi e mezzo stanno convivendo con le numerose scosse dello sciame, con gli epicentri dei terremoti che si snocciolano fra Val Parma, Val Baganza, Val Sporzana e Val Taro.
Valentino Straser
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