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Caso Ollari, il medico legale: «Sostanze letali nel corpo di Alessandra? Impossibile stabilirlo data l'assenza di sangue»

Caso Ollari, il medico legale: «Sostanze letali nel corpo di Alessandra? Impossibile stabilirlo data l'assenza di sangue»

di Georgia Azzali

29 Maggio 2024, 03:01

Una vita in penombra. Ma anche la morte di Alessandra Ollari resta un'immagine sfuocata. Ancora oggi. Dopo il deposito della relazione autoptica. Quel povero corpo ridotto quasi completamente a scheletro, ritrovato il 2 febbraio scorso in un'area verde di via Sidoli, non ha dato molte risposte. Ma certo è che non sono state rilevate «azioni traumatiche interessanti l'apparato scheletrico», scrive il medico legale Donatella Fedeli.

Nessuna traccia evidente di violenza, così come peraltro era emerso subito dopo che il cadavere era stato sottoposto alla tac, ma anche gli esami tossicologici hanno dato esito negativo, consentendo «di escludere - si legge nella relazione - una condizione di assunzione cronica delle più comuni sostanze d'abuso e dei principali farmaci psicoattivi». Ma questa analisi è stata effettuata sui pochi capelli rimasti sul cranio, per cui il medico legale precisa: «Tale ultima indagine non consente in alcun modo di individuare eventuali sostanze potenzialmente letali presenti al momento del decesso, stante l'assenza di liquidi biologici (sangue)». In altri termini, se Alessandra avesse assunto qualcosa che l'ha fatta morire o fosse stata indotta a farlo, non è stato possibile accertarlo proprio per le condizioni del corpo. Ampia anche la forbice temporale in cui potrebbe essere avvenuta la morte di Alessandra, 53 anni, la cui scomparsa era stata denunciata dal compagno Ermete Piroli il 30 giugno 2023. «E' ragionevole ipotizzare - si sottolinea nella relazione - che in un lasso di tempo tra 6 e 12 mesi antecedenti il rinvenimento Ollari Alessandra decedeva per cause a oggi non identificabili, stante la totale assenza di organi e tessuti».

Un corpo aggredito dal tempo. Eppure a un paio di chilometri dalla casa di via Marzabotto, da dove era uscita il 29 giugno per andare a fare la spesa, aveva raccontato il compagno. In ottobre la procura aveva aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti: un modo anche per poter avviare una serie di indagini che l'ipotesi dell'allontanamento volontario non avrebbe consentito.

Il cadavere di Alessandra fu ritrovato per caso da un passante che aveva assecondato il suo cane mentre puntava dritto verso l'area verde. Il volto rivolto a destra. Verso via Sidoli. Così come il bacino e le gambe. Un corpo seminascosto tra il fogliame e in posizione supina. Alessandra indossava una maglietta scura, lacerata in alcuni punti, e un paio di jeans. Era distesa a poco più di 18 metri dalla carreggiata e a pochi passi dal muro dei garage dei palazzoni lì accanto. Le scarpe, un paio di vecchie Nike bianche di cui aveva parlato anche il compagno, erano appoggiate sul terreno a 9 metri e mezzo dal corpo, come viene evidenziato dal verbale di sopralluogo. Sul terreno sono stati anche repertati un guanto in lattice blu con carta stagnola, un pacchetto vuoto di sigarette e una bottiglia di plastica senza nulla all'interno. Piuttosto improbabile che il corpo sia stato trasportato sotto quei palazzi dopo la morte, anche se non era questo uno dei quesiti a cui il medico legale doveva rispondere.

Ma perché quel luogo? «Non crediamo all'allontanamento volontario», avevano detto le cugine Franca e Rossella Ollari dopo la scomparsa di Alessandra. Che sicuramente negli ultimi anni, soprattutto dopo la morte della madre, si era chiusa in un bozzolo di solitudine. E anche il compagno ha sempre ribadito di voler capire cosa le fosse accaduto. Forse altre piste, medico-scientifiche e investigative, sono percorribili. Forse.

Scoprire cosa abbia fatto Alessandra quel 29 giugno sarebbe un tassello fondamentale: capire se si sia «rifugiata» sotto quelle piante subito dopo essere uscita di casa, oppure sia andata altrove e sia arrivata lì in un secondo tempo. Ma in quei mesi, quando era ancora una donna scomparsa, non era arrivata alcuna segnalazione. Come se si fosse dissolta appena oltrepassata la soglia di casa.

Georgia Azzali

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