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Lo sfogo

«In Oltretorrente è tornata la movida: non si dorme più»

«In Oltretorrente è tornata la movida: non si dorme più»

di Anna Pinazzi

03 Giugno 2024, 03:01

In Oltretorrente, soprattutto in via D'Azeglio e in piazzale Inzani, si continua a «non chiudere occhio tutta la notte», a causa della «movida» che si riversa nelle strade. Nulla è cambiato da quando i residenti - stanchi - nei giorni scorsi ne hanno parlato con la «Gazzetta». E nulla è cambiato da quando il Comune ha risposto al loro sfogo. Per questo i cittadini continuano la loro «battaglia» sottolineando quanto il fenomeno sia, negli utlimi temo, peggiorato.

Oltretorrente by night

Fenomeno che peggiora, in particolare il fine settimana e al giovedì, giorno in cui l'amministrazione ha collocato i «Giove D'Az», un'iniziativa pensata per riqualificare e «fare rinascere» il quartiere, chiudendo la strada al traffico e organizzando momenti culturali, tra musica, danza, mostre, artisti di strada fino a mezzanotte. I residenti è da mesi che riportano all'amministrazione una «situazione insostenibile: si è ritornati ai vecchi tempi della movida» con «duecento persone che urlano, parlano fino alle 4 di notte e i locali che non rispettano l'orario di chiusura» riportano. Tutto proprio sotto alle finestre delle abitazioni: «Dormire è diventato impossibile». E il tutto è peggiorato, ultimamente, con i «Giove d'Az»: «La chiusura di via D'Azeglio al giovedì ha un effetto negativo - dicono -. Infatti, oltre all'assenza delle millantate “animazioni culturali”, l'unico nefasto effetto è la prosecuzione sino a tarda notte dell'assembramento di gente che beve e urla».

Nei giorni scorsi alla «Gazzetta», avevano spiegato: «Così non va. Si ignora che chi studia, chi lavora, i bambini e non solo hanno bisogno di riposare».

La risposta del Comune

L'amministrazione aveva risposto così: «Leggiamo con stupore la continua generalizzazione delle attività che si svolgono in Oltretorrente - ha dichiarato il Settore commercio del Comune -. Se da una parte non ci nascondiamo le difficoltà che possono generare determinate situazioni che presuppongono aggregazione di persone, dall'altra non possiamo che difendere con decisione chi ha contribuito alla rinascita del quartiere».

Aggiungendo: «In questo momento piazzale Inzani è un fenomeno positivo di comunità intergenerazionale - si può leggere -. L'amministrazione lavora per poter far crescere la città ed evitare il fenomeno del “quartiere dormitorio” tramite politiche mirate all'apertura come valore di fronte alle chiusure come rinuncia e indebolimento».

Una risposta che non è piaciuta affatto ai residenti, che hanno nei giorni scorsi inviato un'altra lettera alla «Gazzetta» per ribattere: «Lo stupore è nostro nel leggere affermazioni gratuite - scrivono i cittadini -. Visto che, nonostante tutti gli esposti inviati all'amministrazione in questi anni, rigorosamente senza riscontro, si vuole strumentalizzare il nostro pensiero».

«Non siamo contro i bar»

I residenti sottolineano chiaramente: «Nessuno è contrario alla presenza di locali in piazzale Inzani o agli eventi dedicati in questo periodo, siamo però contrari a ciò che lede il nostro diritto al riposo».

Quello che i cittadini non accettano è «il comportamento scorretto dei gestori dei locali - proseguono - che non rispettano le regole, provocando a chi non riesce a difendersi un grave danno alla salute». Il fatto che non vengano rispettati gli orari di chiusura lo dimostra anche un video girato da una residente che, «disperata», alle tre di notte si è alzata per immortalare la «movida» sotto la sua finestra: si nota un ampio gruppo di persone «occupare» il marciapiede e la strada, consumando drink, tra urla e musica davanti a un locale aperto in piena notte. Un'apertura che non rispetta il «Regolamento per la convivenza tra le funzioni residenziali e le attività di esercizio pubblico e svago nei centri urbani» del Comune, che dice: «Vengono individuati specifici orari di chiusura, che normalmente non potranno superare le 24 dalla domenica al giovedì e, il venerdì, il sabato e i giorni prefestivi, l'una del giorno successivo».

«Nessuno ci ascolta»

Davanti a questo e alle recenti risposte dell'amministrazione, il gruppo di residenti fa sapere: «Ci domandiamo per quale ragione chi ci amministra non prenda atto di quanto è evidente e non faccia rispettare la legge e in particolare il regolamento comunale». Se la situazione proseguirà in questo modo «non ci rimarrà altro che tutelare i nostri diritti - concludono i cittadini - proseguendo per vie legali».

Anna Pinazzi

© Riproduzione riservata

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