Baseball
Matteo Caravita, presidente-giocatore nello Junior Parma in serie B. Nel baseball non è una novità assoluta, ma rappresenta comunque un evento più unico che raro. Il popolare ex giocatore dello Junior Parma, ma anche del Parma baseball in serie A1, è tornato a indossare la divisa a quattordici anni di distanza dall'ultima partita e all'età di quarantasette anni. Le sue ultime apparizioni sul diamante risalgono infatti ai Play-off scudetto del 2010, quando da giocatore della squadra di IBL2 era stato aggregato al Cariparma, poi laureatosi campione d’Italia. Domenica scorsa, per esigenze particolari della squadra allenata da Juan Pablo Angrisano, è tornato in campo, al fianco dei suoi ragazzi.
«Ci mancava Stefano Giannetti per squalifica, avevamo alcuni infortuni, inoltre eravamo ultimi in classifica e dovevamo giocare uno scontro diretto delicato per la salvezza - spiega “Ciccio” Caravita - quindi ho pensato che potesse essere importante la mia presenza nel dug-out». Alla fine si è ritrovato catapultato in campo già durante Gara-1: «Avevamo un buco in prima e non avendo sostituti lo staff tecnico me l’ha proposto e sono stato contento di dare una mano». Poi in Gara-2 è stato schierato dall’inizio come designato ed è risultato fondamentale per l’importante vittoria, per 8-6, con due valide su quattro turni, con un doppio e due punti battuti a casa, come se il tempo non fosse mai passato, oltretutto, praticamente senza allenamento: «Avevo fatto qualche giro di mazza in settimana, giusto per capire se la mia schiena poteva reggere. Alla fine me la sono cavata, anche se la sera facevo fatica a stare in piedi dal mal di schiena - sorride -: soprattutto ho pagato quelle riprese in difesa».
I suoi ragazzi lo hanno accolto subito benissimo: «Erano molto contenti e divertiti di trovarmi in campo con loro - continua il presidente della società di via Parigi- Ma soprattutto penso che per dei ragazzi così giovani possa essere d’aiuto la mia presenza, il carisma, l’esperienza». Il risultato è stato sicuramente positivo, tanto che lo staff tecnico gli ha chiesto la disponibilità anche per la settimana successiva, per le due sfide poi vinte contro il Brescia. E’ sceso in campo in Gara-1 come designato ed ha realizzato una valida che ha contribuito al successo per 16-5. «Vedremo se ci sarà ancora bisogno di me - ha concluso -, adesso stiamo recuperando gli infortunati, il nostro obiettivo è far crescere i giovani. Io volevo dare un segnale di vicinanza alla squadra in un momento importante. Se la mia presenza può essere importante per dare tranquillità e motivare di più i ragazzi non mi tirerò indietro».
Ma le emozioni di essere tornato in campo dopo tanti anni resteranno: «Mi sono sentito come un bambino, solo all’idea di andare in pullman con la squadra ero felicissimo. Il baseball è una passione che mi scorre nelle vene e poter tornare sul campo è stata una bellissima soddisfazione. Ed è stato ancora più bello perché nello staff c’erano Cavazzini e Canali, con i quali ho giocato una vita».
Matteo Desimoni
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