MUSICA
Venerdì alle 21, Carlo Massarini, precursore della divulgazione musicale e digitale, voce e volto dell’indimenticabile Mister Fantasy di RaiUno, sarà al Museo Mupac di Colorno per presentare il suo nuovo libro «Vivo dal vivo 2010-2023» (Ed. Rizzoli), nel quale racconta con testi e immagini 120 concerti da lui visti in giro per il mondo; l’intervista sarà condotta da Filiberto Molossi, giornalista della Gazzetta, con la moderazione di Enrico Volpi di Colornophotolife.
Carlo Massarini, che libro è «Vivo dal vivo»?
«È un libro scritto per metà da professionista e per metà da fan. Sono due parti fondamentali che si devono integrare fra loro. E poi ci devono essere curiosità e quella mancanza di pregiudizi che ti va andare a sentire anche le cose che in teoria non ti dovrebbero piacere. Ci sono sempre svariati ingredienti sia in quello che faccio sia in questo libro, che è un mix tra recensioni (anche se sarebbe più corretto parlare di impressioni o emozioni di un concerto), un po’ di interviste e citazioni, scalette e poi ci sono i qr code che ti portano su YouTube per vedere il concerto di cui ti sto parlando. La carta è un mezzo limitante però ho cercato di mettere un po’ innovazione anche qui».
Come sono stati selezionati i concerti da inserire?
«Ho dovuto tagliare a malincuore un po’ di artisti a cui tenevo, ma è un libro fotografico e testuale, entrambe le cose devono essere allo stesso livello. Se di un concerto ho avuto difficoltà a scrivere o le foto non erano all’altezza non l’ho inserito. Ho preferito quindi tenere fuori delle cose ma dare a tutti lo spazio necessario».
Copre un arco temporale relativamente recente, pensando alla storia del rock.
«Il mio contributo alla nostalgia l’ho dato col precedente “Dear Mister Fantasy”, che andava dal 1969 al 1982. Ma ogni epoca ha i suoi eroi e ha la musica che c’è e non quella che merita; la mia curiosità mi spinge sempre lontano dagli artisti più famosi, che comunque sono presenti nel libro. Sono eclettico, cerco di trovare cose buone in tutti i settori e infatti nel mio libro c’è molta musica world, africana, caraibica, elettronica, rap. Sono scelte chiaramente personali, ma l’invito a quelli che lo leggeranno è di avere la mente aperta, di farsi piacere cose che in origine non sarebbero i propri gusti preferiti. Lo spirito non è quello dell’enciclopedia, il mio è un diario di bordo dei concerti che sono andato a sentire, spesso e volentieri sapendo quello a cui andavo incontro, ma altrettanto spesso non sapendo quello a cui andavo incontro».
Qual è il segreto di Carlo Massarini?
«Sono stato molto fortunato a trovarmi nelle situazioni in cui potevo entrare in mondi ancora abbastanza inesplorati, almeno per il pubblico italiano, come quando con Mediamente abbiamo parlato di digitale quando ancora non parlava nessuno e non si sapeva neanche che cosa fosse. Un’altra cosa che ho imparato quarant’anni fa a RaiUno quando facevo Mister Fantasy è l’accessibilità. Essere accessibili e comprensibili è molto importante, altrimenti corri il rischio di predicare ai convertiti mentre a me piace divulgare alle persone che ancora non conoscono o che magari conoscono ma alla lontana». Informazioni e prenotazioni: info@colornophotolife.it.
Pierangelo Pettenati
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata