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Sogno infranto

Immigrato dal Marocco, finisce per strada e nell'alcol come il padre

Immigrato dal Marocco, finisce per strada e nell'alcol come il padre

15 Giugno 2024, 03:01

A Parma sperava di trovare una delle tante declinazioni del bengodi immaginate dai figli della sponda sud. Qui c'erano già il padre e il fratello, emigrati dal Marocco e mai più tornati indietro: sarebbero stati loro a offrirgli il primo porto sicuro. E invece a Parma il ragazzo - sbarcato due anni fa, ancora minorenne - s'impantanò nella strada, quella che non porta da nessuna parte, specie se s'infila in una bottiglia. La strada come casa, come unico luogo, oltre la quale lo stesso padre a sua volta alcolizzato non è mai andato, mentre il fratello un «domicilio» l'ha trovato, a sua volta corrispondente a una strada: via Burla.

Ed è in strada, coricato in via Mantova con un connazionale ubriaco come lui che il giovanissimo marocchino (classe 2005) è stato trovato l'altra notte dalle pattuglie del Nucleo prevenzione crimine di Reggio Emilia di supporto alla Questura di Parma. Il controllo dei poliziotti ha scatenato la furia dell'escluso e deluso. Prima le contumelie: «Italia di m., polizia di m., io non ho paura di voi...». Poi, i fatti: tanto si è dimenato, il 19enne, da cagionare lesioni a due poliziotti (2 giorni di prognosi uno, 5 l'altro). È intervenuta un'altra pattuglia e per immobilizzarlo e mettergli le manette si è dovuto usare il taser.

Comparso ieri mattina per la direttissima di convalida dell'arresto davanti al giudice Paola Artusi e al pm Marirosa Parlangeli, il ragazzo - comunque incensurato - aveva perso l'aggressività etilica. Anzi, ha detto di aver paura di tornare in Marocco (paura della madre, unica parente rimasta in patria? delle autorità?). Quando dovrebbe innanzitutto aver paura della vita che sta facendo in questo bengodi dalla dura realtà.

rob.lon.

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