DEDALO
«Sarò il direttore artistico di Villa Verdi e diventerà un luogo di apprendimento e di cultura oltre che una casa museo». Sono le parole di Marco Castoldi, in arte Morgan. Il musicista lo ha annunciato al giornalista Luca Sommi, durante il secondo incontro della rassegna «Dedalo» che si è tenuto nella serata di martedì al Palazzo del Governatore.
«Ho ricevuto l’incarico dal ministro Sangiuliano dopo l’esproprio della Villa agli eredi. All’interno c’è tanto materiale bellissimo e ho un sacco di idee che vorrei mettere a punto» ha affermato Morgan, che svela alcuni progetti su Giuseppe Verdi.
«Vorrei recuperare tutti i suoi vestiti e fare una bella costumeria, oltre a realizzare un archivio digitale con tutti i suoi libri, i suoi manoscritti e spartiti». Inoltre, Morgan ha sottolineato di voler coinvolgere esclusivamente giovani e studenti. «Chiunque verrà a lavorare sarà uno studente universitario. Restauratori, progettisti, archivisti saranno tutti provenienti dalle Università».
L’obiettivo di Morgan è quello di rivitalizzare il patrimonio che Verdi ha lasciato a Sant’Agata. «Mi piacerebbe mettere insieme natura e cultura all’interno del parco della villa, trasformandolo in un Parco culturale. Per l’inaugurazione ho in mente di realizzare uno spettacolo all’esterno per comunicare al pubblico i nuovi progetti».
Il suo arrivo a Sant’Agata sarà l’occasione per vivacizzare il dibattito sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio musicale e culturale italiano. Durante l’incontro si è parlato proprio della situazione in cui vive la cultura in Italia, riguardo alla quale Morgan ha le idee chiare. «L’arte in Italia non esiste più. Tutti i sistemi sono ignoranti e la personalità di chi ha uno spirito creativo e artistico viene spesso morigerata».
In particolare, la sua critica si è rivolta al sistema discografico e televisivo. «Ci sono tantissimi musicisti che escono preparatissimi dai conservatori e la discografia sta dietro a gente che non è capace. Anche le canzoni di Sanremo sono tutte arrangiate intorno ai soliti quattro accordi».
«Dove si trova un alto livello artistico musicale in questo momento?» gli ha chiesto Sommi. Morgan ha suggerito come modello Inghilterra e Stati Uniti. «Nel mondo anglosassone sono avanti anni luce. Il pubblico non è legato come il nostro alla melodia classica, ma ha abbracciato i cambiamenti portati dalla sperimentazione musicale dell’ultimo secolo».
Morgan ha fatto l’esempio delle innovazioni di Stravinskij, il compositore russo che all’inizio del Novecento ha abbandonato le armonie tradizionali della tonalità classica creando composizioni dissonanti e complesse. «La musica più è strana e più è bella. Quando senti le colonne sonore dei film di Tim Burton, composte da Denny Elfam, senti che in America hanno colto la lezione di Stravinsky, quando senti quelle di Nicola Piovani, no».
Durante la conferenza non sono mancati gli aneddoti legati al mondo del costume e della politica, da Giorgia Meloni a Fedez, fino alle leggende della musica come Elvis Costello e Franco Battiato. Nelle sue controversie e nella sua spontaneità, quella di Morgan si rivela sempre essere una voce originale nel panorama musicale italiano. A Sant’Agata questa originalità potrebbe essere la formula vincente per consolidare il rapporto tra Giuseppe Verdi e il grande pubblico.
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