Intervista
Inizia questa sera alle 21, nella sala dei concerti di Casa della Musica, la settima edizione dell’Innovatorio Festival, creato dal musicista parmigiano (ma operativo soprattutto negli Stati Uniti dove vive e lavora per la maggior parte dell’anno) Paolo Schianchi allo scopo di favorire la carriera di giovani talenti in un continuo scambio tra l’Italia e gli States.
Primo protagonista è il Lorenzo De Finti Quartet: Lorenzo De Finti, pianista di fama internazionale è noto per la sua straordinaria capacità di fondere tradizione innovazione e con Stefano Dall’Ora al contrabbasso, Alberto Mandarini alla tromba e Marco Castiglioni alla batteria regalerà un omaggio al jazz, alle avventure musicali senza barriere, alla ricerca di sonorità meno esplorate. Ospite Marco Marchini al sax, da Cesena, che si è formatosi sotto la guida di Emiliano Vernizzi.
«Abbiamo sempre puntato sui giovani – dice Schianchi – e l’idea di questa edizione è che siano davvero loro i protagonisti. Noi cerchiamo di sostenerli in vari modi, dando un supporto di mentoring e le possibilità di fare esperienze significative, che nel tempo si sono dimostrate tali. L’intento è valorizzare massimamente sia questi artisti sia chi, dopo aver partecipato al festival negli anni precedenti, ha sviluppato dei progetti personali secondo me di altissimo valore. La gioia è proprio nel vederli in questa loro crescita, dove il principale merito è loro».
Uno di questi è il parmigiano Cesare Panizzi, che di recente ha vinto il Premio Internazionale Massimo Urbani; poi il sassofonista Matteo Marchini, ospite di questa sera e infine la cantante Arianna Cleri con il progetto SuMarte col quale rivisita la musica popolare e tradizionale di tutta l’Europa in trio con arpa celtica e percussioni. Che carattere hanno le tre serate?
«Ognuna ha una sua connotazione ben precisa. La prima è dedicata al jazz. Nella seconda avremo musica pop, durante la quale abbiamo pensato di dare spazio ad Arianna, alla batterista Elisa Fellegara e alla Leo Badiali Band come riconoscimento per i risultati raggiunti di recente come l’apertura al concerto di Vasco Rossi a San Siro. La terza e ultima è incentrata sulla musica classica».
Tra gli ospiti dell’anno scorso c’era un pianista geniale e controcorrente come Julian Lorenz Gargiulo (che è da poco entrato nel catalogo di Deutsche Grammophon). Quest’anno, a chiudere, ci sarà il giovane ma talentuosissimo Zachary Brandon; come l’hai scoperto?
«C’è una rete di artisti con cui si condivide una filosofia che, oltre a portare una ventata di novità nella musica, cerca anche di intercettare talenti e portarli su palchi prestigiosi. Julian Gargiulo è uno di questi e durante una serata con altri artisti ho sentito questo straordinario violinista. Ho notato immediatamente il suo talento e mi sembrava una cosa speciale poterlo portare da noi».
Qual è la peculiarità di questa edizione?
«Mentre negli anni scorsi avevano anche artisti affermati ad affiancare i più giovani, soprattutto nelle ultime due serate i protagonisti proprio i ragazzi, tutti di immenso talento e che meritano tutto il supporto. Vorremmo poter sostenere quante più persone possibile perché crediamo che anche le nostre piccole gocce nel mondo musicali siano importanti e che possono fare la differenza nella loro vita. Spero che anche il pubblico capisca l’importanza di guardare al futuro».
Innovatorio Festival 2024 è possibile anche grazie al contributo del Comune di Parma, con il sostegno di Matthews Caggiati e di Eli Prosciutti. Informazioni su www.innovatoriodimusica.it.
Pierangelo Pettenati
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