ACCOGLIENZA
Gli spazi del Cornocchio, finora utilizzati come dormitorio per l'emergenza freddo, diventeranno un centro di accoglienza per senzatetto di nuova generazione.
L'investimento
Grazie a un investimento di oltre 900mila euro di fondi del Pnrr, verrà realizzata quella che nella relativa determina comunale viene definita una «Stazione di posta». Si tratta di un centro servizi che non si limiterà ad accogliere per una o più notti chi dorme in strada, ma tenterà di rispondere ai bisogni di «assistenza, protezione, ristoro, ma anche di orientamento verso percorsi di reinserimento».
Lavoro di squadra
In altre parole, le persone accolte - grazie ad un lavoro di squadra che vedrà impegnate numerose realtà del volontariato e del terzo settore - verranno seguite passo passo per favorire un loro reinserimento nella società, senza limitarsi ad una accoglienza emergenziale, limitata al fornire un tetto sotto il quale dormire e un pasto caldo da mangiare.
«Forte innovazione»
Ettore Brianti, assessore alle Politiche sociali, è chiaro: «Il nuovo centro del Cornocchio non sarà un dormitorio, ma un vero e proprio spazio di accoglienza per senzatetto, aperto tutti i giorni dell'anno, in cui prendersi carico della persona nel suo complesso, sia dal punto di vista sociale che sanitario, grazie al fondamentale aiuto del mondo del volontariato e del terzo settore».
Una «Stazione di posta»
Il nome «Stazione di posta», «non è casuale - prosegue lo stesso Brianti - perché gli ospiti potranno contare sulla presenza di operatori e volontari che gli offriranno vestiti, un pasto caldo, e tanti altri servizi pensati per indirizzarli verso un reinserimento nella società. Come? Facilitando i contatti con la loro eventuale famiglia e aiutandoli ad ottenere i documenti di cui necessitano. Penso, ad esempio, all'attivazione dello Spid o di una casella di posta elettronica con cui poter accedere ai servizi e comunicare».
Via Cecchi
Alla riqualificazione del Cornocchio si collega anche l'intervento sull'immobile di via Cecchi (l'ex Informastranieri) «che diventerà uno spazio per garantire l'accesso all'assistenza sanitaria a chi non può permetterselo - annuncia Brianti-. Il progetto è stato in parte finanziato da Fondazione Cariparma e consentirà di dare risposta anche a questo bisogno emergente».
Alloggi ad hoc
Non solo. «Verranno anche recuperati alcuni appartamenti - osserva ancora Brianti - per garantire ad alcune persone un'autonomia domestica e accompagnarle ad un ritorno alla normalità».
In questo senso, secondo l'assessore ai Servizi sociali, «la “Corte dei Miracoli” rappresenta, tra le altre, una realtà molto positiva nel contesto cittadino, che offre un'accoglienza non fine a se stessa, ma pensata per far ripartire le persone».
I lavori
L'ex dormitorio del Cornocchio è stato assegnato in concessione a Parma Infrastrutture che dovrà predisporre il progetto da porre a base di gara e assegnare il contributo di 910mila euro trasferitole dal Comune. I lavori dovrebbero iniziare entro quest'anno e concludersi nel 2026, secondo i tempi prestabiliti per i cantieri finanziati dal Pnrr.
«Nuovo welfare»
«Questo nuovo cantiere Pnrr - dichiara Francesco De Vanna, assessore ai lavori pubblici - consentirà di dare una concreta risposta sociale alle persone più vulnerabili della nostra città. Nella prospettiva adottata dall'Amministrazione comunale di rafforzare le politiche pubbliche a favore della coesione sociale e nel contrasto ad ogni forma di marginalizzazione, questo intervento rappresenta un ulteriore tassello del mosaico del nuovo welfare della città di Parma, incentrato sui bisogni della persona, in tutte le sue dimensioni».
«Grande coordinamento»
L'intervento «è reso possibile anche grazie ad un confronto serrato tra gli uffici dei Lavori pubblici e, in particolare, di Parma Infrastrutture, con quelli del settore Welfare - aggiunge lo stesso assessore De Vanna - a riprova del fatto che il coordinamento intersettoriale è ormai la cifra di questa nuova stagione di opere pubbliche, fondata su cantieri ad alto valore sociale che ci restituiranno una città più accogliente, più equa e poi giusta».
Luca Molinari
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