PROVINCIA
Dopo la formalizzazione del piano economico finanziario, è stata avviata la costruzione del bando per l’affidamento del Rifugio Lagoni.
La Provincia, da quanto si apprende, ha anche proceduto all’affidamento di alcuni interventi di ordinaria manutenzione finalizzati alla riapertura della struttura e una serie di associazioni ed enti sono già stati coinvolti per alcuni eventi che caratterizzeranno i fine settimana del periodo estivo. Una fase transitoria per garantirne l’apertura in un momento di grande afflusso e propedeutica all’uscita del bando che assicuri finalmente la fruizione nel lungo periodo e la valorizzazione del bene.
I tempi per l’affidamento si prospettano quindi un po’ più lunghi, ma necessari per riuscire ad arrivare ad una progettualità condivisa che contenga solidità e correttezza amministrativa, partecipazione e inclusività, presidio e sviluppo economico, e che abbia come presupposti un importante e sinergica collaborazione tra Provincia e soggetto gestore che sappia rigenerare un posto meraviglioso e unico, ponendo al centro delle attività l’accoglienza, la ristonrazione e un’offerta di fruizione sostenibile.
Una fruizione di prossimità dove la visita non è solo un passaggio ma vita ed esperienza, accompagnate dalla volontà che possa essere un luogo anche per lo sviluppo di progetti rivolti ai giovani, all’inclusione delle diverse abilità sociali e motorie.
Premesse che risultano necessarie alla luce della lunga vicenda che ha coinvolto la struttura e che solo nei mesi scorsi ha avuto il suo epilogo.
Il Rifugio Lagoni sin dagli anni ‘80 è in gestione alla Provincia di Parma. Dal 1992 la precedente gestione è sempre risultata vincitrice delle procedure indette volta per volta dall’ente, anche dell’ultima, che prevedeva l’affidamento per 15 anni, e il versamento del canone offerto dalla stessa cooperativa in sede di gara. Già al momento di sottoscrivere il contratto, avvenuto solo nel 2017 su sollecitazione del Tribunale di Parma, emergevano però delle profonde divergenze tra amministrazione e cooperativa, con atteggiamenti ostili e difficoltà estreme di dialogo. E già nella prima annualità di vigenza del contratto il gestore non ha versato il corrispettivo previsto dal contratto per gli anni 2017 e 2018 e quindi la Provincia, dopo aver invano sollecitato il pagamento con propri atti, si era trovata costretta a ricorrere al Tribunale di Parma.
Poiché il gestore non ha versato il corrispettivo previsto in contratto neppure per le annualità 2019, 2020, 2021 e 2022, la Provincia ha proceduto infine alla risoluzione del contratto mezzo determina dirigenziale n. 1782 del 28 dicembre 2022, successivamente impugnata dalla Cooperativa. Tanto il ricorso in via d’urgenza, quanto il reclamo della Cooperativa, sono stati rigettati dal Tribunale di Parma. Il termine per il rilascio spontaneo del Rifugio era fissato il 30 ottobre 2023, ma solo dopo un nuovo ricorso in Tribunale, confermato anche dal Collegio che ha rigettato il reclamo della Cooperativa, la Provincia è tornata in possesso dell’immobile con la riconsegna delle chiavi l’8 marzo 2024.
M.C.P.
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