Parco Ducale
Lo spettacolo prometteva risate e, come suggeriva la locandina, qualche spunto di riflessione. Max Angioni, con il suo «Anche meno», andato in scena ieri al Parco Ducale, non ha tradito le aspettative.
Il Giardino si è trasformato per una notte in un’arena dove l’umorismo ha incontrato la filosofia, per un paio di orette. Dopo gli studi all’«Accademia del teatro di Milano» e il brillante esordio in programmi come «Italia's Got Talent», «Lol – Chi ride è fuori» e «Le Iene», il comico sta portando il suo ultimo spettacolo in giro per i palchi di tutta Italia. Ieri è arrivato nella nostra città. Nonostante il caldo la piazza del Palazzo ducale era gremita.
«Siamo qui in questa serata davanti ai Ris di Parma, sperando non servano, questo spettacolo comincerà non appena avrò finito di digerire i ciccioli». Il comico si è presentato così alla città. Con la sua aria da eterno studente alle prese con le grandi domande sull’esistenza, Angioni ha portato in scena un personaggio che sembra uscito da una commedia all’italiana degli anni ‘60, ma condito un linguaggio e una sensibilità decisamente più contemporanei. È la storia di un uomo poco più che trentenne, alla presa con i problemi che generalmente la vita riserva a quell’età. Tuttavia, ogni avvenimento quotidiano per lui, e soprattutto per la sua mente, sono il pretesto per riflessioni in grande stile, molto spesso condite da surrealismo e un pizzico di ironia.
Dal rubinetto che perde, alle sedute dallo psicoterapeuta fino al trasloco. Ogni situazione è condita da osservazioni filosofiche e battute, a sottolineare il difficile e buffo rapporto tra comico artista e vita ordinaria.
Monologhi sull’amore, sul lavoro, sulla vita di tutti i giorni si sono alternati a gag esilaranti e imitazioni. Angioni si è dimostrato un abile osservatore della realtà. Con la sua visione autoironica ha voluto dare una personale interpretazione al mestiere del comico e dell’artista, sdoganando la «missione» di voler cambiare il mondo che spesso gli artisti e gli scrittori si autoassegnano. Con la sua energia e ironia, lo spettacolo di Angioni è riuscito a farci ridere di noi stessi, delle nostre piccole manie e dei nostri grandi sogni. Ma al di là delle risate, «Anche meno» nasconde un’anima più profonda. C’è una vena di malinconia che attraversa le sue parole, una nostalgia per un mondo che forse non esiste più, quello dei sogni che, con l’esperienza, tendono spesso a rivelarsi come utopie e a semplificarsi. Eppure, nonostante tutto, il comico è riuscito trasmettere un messaggio di speranza, invitando il pubblico a non prendersi troppo sul serio e a godersi la vita. Il pubblico ha risposto con calore, apprezzando sia la verve comica di Angioni che la sua capacità di far riflettere. Tra una risata e l’altra, si è percepito un senso di complicità tra l’artista e il pubblico di Parma, come se si conoscessero da sempre. «Anche meno» è uno spettacolo che diverte e fa pensare. Una performance di due ore, lontano dai problemi quotidiani, è sembrata durare appena qualche minuto. E questo, in un mondo sempre più frenetico e ansioso, non è poco.
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