Da Vicofertile a strada Mercati
Estate calda sul fronte antenne. Tra ricorsi del Comune vinti al Tar e proteste dei cittadini per nuove installazioni, continuano a tenere banco le notizie sull'argomento.
Tutte le istanze
Proprio in questi giorni il Comune ha pubblicato sull'albo pretorio le istanze ricevute dallo Suap (Sportello unico per le attività produttive) per la realizzazione o riconfigurazione di nuove stazioni radio base, ossia antenne per la telefonia.
Alle richieste delle scorse settimane: via Cavour, via Rizzi (zona Fiera), via Marconi, via don Pizzaferri e via Meucci (laterale di via Fleming), si aggiungono ora quelle più recenti relative a strada Mercati, Baganzola (via Traversante Lupo), via Rossellini, via Noveglia, via Toscana e Vicofertile.
Cittadini preoccupati
Una lunga lista che preoccupa i cittadini, soprattutto il comitato «No antenna» di largo Visconti, che parla di «invasione silenziosa», chiedendo all'Amministrazione comunale un maggiore impegno, pur rivolgendole un plauso per i ricorsi vinti. «L'Amministrazione comunale è riuscita, facendo rispettare il regolamento comunale e usufruendo di normative più restrittive per le installazioni nei centri storici - scrive il comitato - a bloccare le installazioni in via Benassi, via Goito e via Bettoli».
Il comitato sottolinea quindi la necessità di aggiornare l'attuale regolamento comunale per poter fare di più anche al di fuori del centro storico. Quanto alle preoccupazioni legate all'installazione dell'antenna a San Prospero, viene sottolineato che «la questione cruciale è la comunicazione». «A San Prospero, come nel caso seguito più da vicino dal nostro comitato - si legge - si è venuto a sapere della futura realizzazione sempre e solo per vie traverse. Il problema non è solo riconducibile al fatto che in città è difficile trovare una collocazione a differenza che in aperta campagna, il punto è che bisogna dar voce a tutti. Le leggi nazionali saranno anche gerarchicamente superiori ai regolamenti comunali ma ai gestori possono arrivare, tramite gli uffici competenti, proposte alternative».
«Attenzione alla periferia»
Il comitato sottolinea la necessità di «mantenere una visione uniforme nelle valutazioni, per garantire equità e trasparenza nelle decisioni dell'Amministrazione».
Amministrazione che «potrebbe, in tavoli di confronto, sostenere più attivamente le soluzioni alternative che potrebbero emergere dai nuovi laboratori».
I gestori stanno potenziando gli impianti sulle strutture esistenti «rendendo l'anello esterno al centro storico e le prime periferie zone a rischio installazione selvaggia se non interverrà efficacemente l'Amministrazione comunale» osservano ancora dallo stesso comitato.
«Più impegno»
La richiesta rivolta a consiglieri, assessori e sindaco è quella di impegnarsi «a tutelare anche le periferie da questa invasione silenziosa di antenne. Si dovrà mettere mano al regolamento per la tutela di tutti, salvaguardando la salute di ogni cittadino, sia esso residente in centro o in periferia, tutelando anche gli interessi del paesaggio, dell'ambiente, del rischio svalutazione degli immobili e i diritti di partecipazione di tutti».
Armi spuntate
Il Comune in più occasioni ha sottolineato che il piano antenne non esiste più dal 2011 «perché non è uno strumento giudicante e sul quale potersi basare per le nuove installazioni». L'impegno dell'Amministrazione è quello di promuovere dei tavoli di confronti con gli operatori, per cercare di orientare le collocazioni.
Vari assessori della giunta hanno infine ribadito a più riprese che le armi a disposizione del Comune «sono spuntate». Uno dei nodi più delicati è legato al fatto che le antenne della telefonia sono considerate urbanizzazioni primarie e, di conseguenza, ogni intervento diventa complesso.
Luca Molinari
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