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TRAVERSETOLO

Era un maschietto di carnagione chiara il neonato trovato morto: oggi l'autopsia

Era un maschietto di carnagione chiara il neonato trovato morto: oggi l'autopsia

di Georgia Azzali

12 Agosto 2024, 03:01

Traversetolo Un neonato completamente formato. Un maschietto di carnagione chiara. Ma bisognerà avere più certezze sui giorni di vita di quel piccolo abbandonato nudo sull'erba dietro la villetta di Vignale di strada Baietta. E la risposta arriverà solo dall'autopsia: oggi ci sarà il conferimento dell'incarico a Valentina Bugelli, responsabile dell'Istituto di medicina legale di Parma. «Sarà fondamentale stabilire l'età per capire se si è trattato di un abbandono programmato, oppure l'epilogo di qualche altro evento», sottolinea il procuratore Alfonso D'Avino.

Ma l'autopsia dovrà anche accertare quando è morto il bambino, che all'apparenza non presentava traumi o segni di violenza. E che il piccolo fosse deceduto prima o dopo l'abbandono cambierebbe in prospettiva anche i reati che si potrebbero contestare alla madre: dall'infanticidio all'occultamento di cadavere.

Si cerca la mamma. Ma si cercano anche i perché. Di quell'abbandono drammatico e allo stesso tempo anomalo. Di fronte alla villetta c'è un cassonetto per la raccolta del verde, mentre a poca distanza da quella zona residenziale ci sono aree isolate, eppure il piccolo è stato adagiato su quel praticello raggiungibile solo dopo aver superato il cancello affacciato sulla strada. Perché quell'angolo così problematico da raggiungere? E' ipotizzabile che la madre - o chi ha portato fin lì il bimbo - possa aver avuto un complice che l'ha aiutata a superare il cancello (che però non si può escludere fosse aperto) per poi dirigersi sul retro della casa. Un abbandono che quasi certamente è avvenuto nel buio, ma comunque tra il tardo pomeriggio di giovedì (quando per l'ultima volta i residenti della villetta sono passati in quel punto) e il mezzogiorno di venerdì, momento in cui è stato ritrovato. Un luogo bizzarro, o forse una scelta consapevole, nella speranza che qualcuno trovasse subito il piccolo. E una madre che forse nulla ha a che vedere con il paese, magari in arrivo da chilometri di distanza.

I carabinieri, coordinati dal pm Francesca Arienti, hanno cominciato a fare verifiche nelle strutture sanitarie e nei presidi medici del territorio, non tanto per accertarsi di chi abbia partorito nell'ultimo periodo, perché in casi come questi le donne quasi sempre danno alla luce il figlio in casa, o comunque lontano dagli ospedali. Ma si tenta di capire se ci sono state donne che hanno seguito un percorso e poi magari sono «svanite». Al contrario, se la gravidanza fosse stata vissuta totalmente in segreto, o comunque senza alcun contatto medico, rintracciare la mamma diventerebbe molto complicato.

E qui ritorna l'appello. A chi può aver visto o saputo qualcosa. E a chi - soprattutto - conosce il dramma di questa madre.

Georgia Azzali

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