Intervista
Sarà la piazzetta del borgo di Compiano ad ospitare stasera alle 21.30 Leonardo Manera che porterà sul palco il suo ultimo lavoro «Homo modernus».
Autore, attore, comico, conduttore televisivo e radiofonico Manera, uno dei volti amati della comicità per il suo inconfondibile stile e repertorio di personaggi, promette una serata all’insegna del sorriso e del buon umore.
In «Homo modernus» presenterà una riflessione ironica sul mondo di oggi e la sua ansia per la tecnologia. La serata sarà ad ingresso gratuito.
Leonardo Manera una carriera che spazia dalla comicità al teatro, dalla televisione alla radio. In quali di questi ruoli ritrovi Leonardo?
«Sono mezzi di comunicazione abbastanza diversi: la televisione, nelle trasmissioni per comici, è come uno spot di pochi minuti in cui devi dare un’idea di quello che poi fai dal vivo e a volte riesce e altre volte no. In teatro puoi costruire una tua dimensione, hai un’ora e mezza a disposizione e puoi accompagnare il pubblico nel tuo viaggio. La radio, in particolare Radio 24, è interessante perché mi permette di non fare sempre il comico ma di fare monologhi anche seri, affrontare tematiche attuali e interagire con gli ospiti e qui posso utilizzare un’altra parte di me. Adesso il pubblico che viene a vedermi sono persone che mi hanno ascoltato a Radio24 e si aspettano non solo la comicità ma anche monologhi di altro tipo. Posto che, la cosa che a me piace di più è far ridere perché la risata è un mezzo di comunicazione tra le persone bello perché è spontaneo. Strappare una risata non è come un applauso, questo lo puoi “chiamare” o lo puoi fare fare per gentilezza. Ricevere una risata è il bello della comicità».
Nei diversi media, come cambia il tuo approccio creativo?
«Sono strumenti di comunicazione con approcci diversi. Si deve lavorare molto per costruire “cose” interessanti. A Radio24 non c’è musica è solo parola, si occupa di attualità e con Alessandro Milan abbiamo impostato un programma che possa unire le mie caratteristiche alle tematiche della trasmissione. Per ogni puntata devo costruire un personaggio diverso e il lavoro è tanto per non inciampare nel già sentito o nello scontato».
La comicità ha il potere di far ridere ma anche di far riflettere. Cosa pensi del ruolo del comico nella società di oggi? Quali responsabilità senti di avere nei confronti del tuo pubblico?
«Ci sono tante comicità possibili, ne ho sperimentate alcune. C’è quella demenziale, quella surreale, la satira politica, la satira di costume, sociale secondo me sono tutte valide ma l’importante è che chi le fa si riconosca in quel tipo di comicità e non lo faccia solo perché pensa che funzioni. Il comico porta in scena se stesso e tutto funziona se il pubblico percepisce che quello che stai facendo fa parte di te e ci credi. Il bello dell’essere comico è che sul palco puoi sfruttare le tue caratteristiche anche le debolezze, non devi essere un attore perfetto. Devi però essere autentico con il pubblico».
Quando porti un tuo spettacolo a teatro, qual è il momento più emozionante l’entrata in scena sul palco, l’attesa dell’applauso finale o della risata che arriva dal pubblico?
«Tutti a questa domanda secondo me rispondiamo allo stesso modo: quando il sipario si deve ancora aprire e tu da dietro senti le persone che vociferano: se il chiacchiericcio è rumoroso hai la consapevolezza che il teatro è pieno e in tanti sono lì che ti aspettano e che probabilmente sarà una bella serata, se invece senti poco rumore... inizi a preoccuparti».
Cosa porterai a Compiano?
«Il mio ultimo lavoro ”Homo modernus” che racconta una giornata qualunque di uno di noi dalla colazione del mattino alla cena, con tutte le innovazioni tecnologiche che abbiamo introdotto, passando anche dalla raccolta differenziata dei rifiuti all’inevitabile pausa sui social, dall’accompagnare a scuola i figli fino all’arrivo al lavoro, più o meno gratificante. Una vita molto tecnologica che passa dall’ansia con cui andiamo a dormire in attesa del nuovo giorno che ci aspetta».
Progetti? Qualche indiscrezione sul prossimo futuro?
«Il 2 settembre riparte “Uno, nessuno, cento Milan” Radio24, con nuovi protagonisti uno per ciascun monologo, quindi molto lavoro. Poi a fine ottobre riparte la nuova edizione di Zelig e da gennaio 2025 arriverà il nuovo spettacolo che si intitola “Corto circuito”. E poi occuparmi di mio figlio Beniamino».
Rachele Camisa
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