Scomparsa
Nella notte tra sabato e domenica se n'è andato un tassello importante del panorama culturale e dell'associazionismo della nostra città. Giovanna Beuf ha raggiunto, così, il marito Enrico Tagliavini, chitarrista concertista e docente, scomparso nel gennaio dell'anno scorso.
Già negli anni '80, in base alla legislazione che favoriva le maestre elementari e gli orfani di guerra, Giovanna era riuscita a raggiungere la pensione ad un'età incredibile per gli standard attuali: questo non aveva costituito la fine della propria attività, ma, anzi, aveva accresciuto la sua voglia di spendersi per qualche causa più alta. Cominciò, così, a darsi da fare con il volontariato e la militanza politica.
Per militanza politica non si devono, però, immaginare le più alte istituzioni alle quali si arriva spesso mossi da intenzioni diverse da una spiccata responsabilità civica. Si era impegnata, invece, con la partecipazione alla vita della circoscrizione Lubiana-San Lazzaro, all'interno della commissione scuola e cultura. In questo ambito, seppur in una fascia temporale ridotta, sono molte le cose che ha contribuito a realizzare in un'ottica di decentramento volto a far vivere le periferie fino in fondo, cercando di evitare che si trasformassero soltanto in dormitori.
In quest'ottica sicuramente bisogna riconoscere a Giovanna Beuf una ruolo di primaria importanza nella istituzione della Biblioteca Cesare Pavese della scuola Newton, oggi una delle più affermate della città, partendo dal nulla.
Un altro suo impegno è stato la creazione del Teatro Europa di via Oradour: a parte il supermercato, le vie di comunicazioni e la bella campagna si voleva dare agli abitanti di via Sidoli anche la possibilità di avere qualche attività. Il vecchio cascinale era diventato, così, un contenitore per le compagnie che potevano essere invitate ad esibirsi.
Si è trovata poi impegnata nel Club Parma Musicale che allo stesso tempo ha dato a molti giovani musicisti appena affacciatisi sul mondo concertistico, dopo il diploma, la possibilità di esibirsi (ottenendo anche un compenso che in molte realtà di oggi non è per nulla scontato), e ha dato vita ad un quartiere, nelle domeniche in cui il Parma non giocava in casa, con i suoi Pomeriggi Musicali al Petitot. I primi anni il marito ne aveva la direzione artistica, mentre altri membri del club ne gestivano la presidenza: con l'inesorabile avanzamento dell'età degli altri soci avrebbe dovuto raccogliere Tagliavini l'impegno completo, ma per l'insorgere di problemi alla vista si pensò di nominare Giovanna come presidente. Dopo un'attività ultra-ventennale si decise di cessare i Pomeriggi Musicali nel dicembre 2019, un po' per la mancanza di energie, un po' per la crescita eccessiva delle spese verso l'amministrazione comunale. Un momento molto sofferto, ma nel giro di pochi mesi, con l'avvento della pandemia, si sarebbe rivelata una scelta inevitabile.
Una vita insieme ai musicisti, quella di Giovanna Beuf: anche il figlio Francesco ha intrapreso un percorso artistico, riuscendo a diventare violinista al Teatro alla Scala; sono musicisti anche i nipoti. Giovanna ha passato, quindi, più di mezzo secolo nella musica: aveva compiuto i suoi studi musicali di base alle scuole magistrali, ma non ha mai praticato la musica in modo diretto se non all'interno del coro femminile e dialettale «Il cuator stagión», diretto da Mariangela Bazoni.
Ricoverata al Barbieri da un po' di giorni, ma senza presentare sintomi che potessero far presagire il peggio, se ne è andata lasciando attonito e affranto il figlio Francesco.
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