Disavventura
Abbandonata dal pullman di Flixbus in autogrill. «Salvata» da una coppia di giovani parmigiani, Francesco e Giulia: «Due angeli custodi». Di loro si sa il nome e poco più: «Sono giovanissimi, hanno più o meno 20 anni» (e, a quanto pare, anche un cuore grande). Chissà che, proprio tramite la Gazzetta di Parma, «riusciamo a metterci in contatto, vorrei ringraziarli».
A dirlo è Chiara Calpini, la giornalista 58enne la cui storia ha fatto il giro del web: il 16 di agosto la passeggera ha ritardato un paio di minuti - «ho avuto problemi alla cassa, mentre stavo pagando» sottolinea - dopo una sosta in autogrill, quando si è accorta che il bus è ripartito senza di lei. Secondi, minuti di panico, poi la realizzazione: «Ero lì, lasciata da sola nel nulla in mezzo alla Pianura padana. Mentre un pezzo di bagaglio viaggiava veloce verso Roma al posto mio. Non lo auguro a nessuno, è una sensazione orribile» racconta anche sul suo profilo Facebook (il post ha fatto il giro della rete).
In quei momenti di panico «non è stato facile rimanere lucida». Dopo un primo momento di difficoltà, ha cercato in ogni modo di contattare Flixbus.
Purtroppo, però, il numero verde dell’azienda è attivo solo fino alle 17, mentre lei si è accorta di essere stata abbandonata all’autogrill intorno alle 18.
Chiara ha quindi tentato di mettersi in contatto con l’azienda tramite Facebook: è riuscita a ottenere solo risposte «automatiche».
La scena è da film (ricorda tanto la disavventura della protagonista di «Pane e tulipani»). Ma, essendo pura realtà, Chiara ha dovuto «agire in fretta».
Così ha chiesto aiuto ai benzinai pochi metri più avanti a quello «spiazzo» di Campo Galliano Ovest: «Può prendere un taxi per arrivare a Modena e poi prendere il treno per Roma» le dicono, spiegandole anche che non è né la prima né l'ultima persona ad avere avuto questo problema: esiste, addirittura, una pagina Facebook che si chiama «Gli abbandonati da Flixbus» tanto, ormai, la cosa sia diventata routine. La giornalista ha quindi realizzato che per riuscire ad arrivare a casa, a Roma, la soluzione sarebbe stata quella di farsi accompagnare alla stazione più vicina. Ma come lei stessa spiega, non è stato semplice: «Sono andata verso le macchine che si fermano all’autogrill per chiedere un passaggio - ricorda - dopo qualche educata buca mi rendo conto che per loro sono una sconosciuta e la storia di Flixbus è talmente assurda che potrebbe essere un trabocchetto».
Poi eccoli, Francesco e Giulia, i loro volti «puliti, giovani» sanno di miracolo: «Entrano un po’ in sintonia; mi fanno qualche domanda e alla fine si offrono di portarmi a Parma - tesori! - dove prenderò un treno per tornare a casa pagando il biglietto in lingotti d’oro». Un aiuto concreto, dopo i numerosi tentativi: dopo il numero verde della compagnia «attivo solo fino alle 17, da lunedì al venerdì». Dopo il silenzio dell'azienda. Dopo i tentativi inutili di mettersi in contatto con qualcuno della compagnia che potesse aiutarla.
E adesso, cosa farà? «Mi piacerebbe andare in fondo alla vicenda, magari chiedendo a un legale un supporto - fa sapere -. Anche perchè la mia disavventura è accaduta a tante, tantissime persone: bisogna trovare una risposta». E poi lancia un appello ai due giovani parmigiani che l'hanno «salvata».
«Mi farebbe molto piacere rimettermi in contatto con loro, possono cercarmi, anche sui social - dice Chiara Calpini -. Magari - si rivolge direttamente ai due - vi offro un caffè a Roma, dove abito o, perché no, a Parma».
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata