SALSO
Nell’ambito del concordato dell’ex azienda termale sono state recentemente acquistate all’asta da una società privata la Casa del Bambino e la Villa Termale: ecco spiegato il motivo dei lavori che sono cominciati da alcuni giorni nell’area e che non sono sfuggiti alla vista di coloro che sono transitati in viale Porro.
I nuovi proprietari hanno provveduto a mettere in sicurezza da un punto di vista igienico–sanitario la linea perimetrale dell’area, a tagliare le piante pericolanti, i rovi ed i rami che «invadevano» il marciapiede costringendo i pedoni a scendere in mezzo alla strada: una volta terminati questi primi interventi, si provvederà alla demolizione degli immobili ed alla loro ricostruzione rispettando quelli che sono i parametri previsti dal piano urbanistico generale del Comune.
Con l’intervento, quest’area di ingresso della città dal piacentino, ora degradata, vedrà una nuova e più elegante veste.
La Casa del Bambino vide la luce negli anni Quaranta quando l’allora Società delle Terme si rese conto che anche i bambini di tutte le classi sociali avrebbero potuto partecipare alle cure termali in apposite strutture da realizzare. Sorse in tal modo l’iniziativa di costruire un complesso capace di erogare cure termali a turni di 50/60 ragazzi e dare loro alloggio nel complesso stesso: venne abbattuta così la villa chiamata Casa Fino ed al suo posto fu costruito il primo nucleo della Casa Termale del Bambino inaugurato nel 1942 dall’allora Ministro delle Finanze, Paolo Thaon di Rèvel.
Nel corso della sua attività la Casa Termale del Bambino registrò un continuo aumento di richieste tanto da richiedere la realizzazione di un secondo corpo termale direttamente unito a quello esistente ma, inopinatamente, dopo aver utilizzato l’immobile per alcune classi della scuola elementare, l’azienda termale decise la chiusura del complesso negli anni Settanta. Per alcuni anni la Casa del Bambino fece anche da supporto all’albergo Valentini per permettere le cure ai salsesi nel periodo invernale.
Con la vendita all’asta della Casa del Bambino, dei beni dell’ex azienda termale resta ora da vendere il Grand Hotel Porro, e i beni pertinenziali e mobili in esso contenuti, mentre all’amministrazione comunale spetterà decidere sulla proprietà delle miniere. Sulla vendita del Porro sussistono ormai pochi dubbi, a meno di sorprese, vista anche la proposta irrevocabile di acquisto di Terme Italia (si attende solo il via libera della procedura che potrebbe arrivare prima del 26 settembre, data della prossima asta, ndr), che ha già acquistato l’hotel Valentini, la piscina coperta e la palestra, mentre per quanto riguarda le miniere, viste anche le polemiche delle scorse settimane, la situazione è più complessa e sarà l’amministrazione comunale a dover decidere se mantenere la proprietà pubblica o meno.
M.L.
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