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Anche il sindaco tra i piccoli studenti

Suonata la prima campanella dalle materne ai licei

Suona la prima campanella dalle materne ai licei

di Camilla Terraneo

03 Settembre 2024, 03:01

Prima del suo arrivo i bambini, forse un po' intimoriti, hanno chiesto più volte alle maestre: «Ma come facciamo a riconoscere il sindaco»? Quando se lo sono trovati davanti, però, ogni soggezione è svanita. E lo hanno salutato come se fosse normale trovarsi insieme, intorno ai piccoli tavoli apparecchiati in cortile, per mangiare un trancio di pizza.

E' stato un primo giorno un po' speciale quello dei bimbi della scuola dell'infanzia Soleluna, a San Leonardo, visto che nella mattina di ieri hanno, appunto, ricevuto, nella giornata dell'avvio dell'anno scolastico, la visita del sindaco Guerra e dell'assessore ai Servizi educativi Caterina Bonetti.

«Per tanti bambini della nostra città è un giorno speciale, si ritorna a scuola, e quindi noi abbiamo voluto venire qui ad augurare buon lavoro alle maestre e al personale e dare il benvenuto ai piccoli che potranno avere una opportunità di crescere, divertirsi e scoprire il nostro sistema educativo che può contare, e Parma in questo senso è fortunata, su strutture con aree esterne ed interne curatissime. E dove si può dire, senza retorica, che si costruisce il futuro delle nostre città».

Un momento quindi speciale che il sindaco e l'assessore hanno voluto idealmente celebrare visitando questa struttura (di cui Guerra ha sottolineato la bellezza e la capacità di accogliere) partecipando anche al pasto dei bimbi.

«Siamo qui per condividere l'entusiasmo dei bambini - ha spiegato l'assessore Bonetti che ha tenuto a ringraziare il personale per l'importante lavoro che svolge. - In questo senso siamo anche soddisfatti di avere negli ultimi due anni assunto o stabilizzato una sessantina di persone per i nidi e le scuole dell'infanzia. Un modo per garantire un servizio sempre migliore, fondato sulla passione e la continuità». E che riguarda un alto numero di bambini della nostra città: i posti disponibili per le scuole dell'infanzia a gestione diretta del Comune per la fascia tra i 3 e i 6 anni sono 1450 che si aggiungono ai 150 per la fascia da zero a sei anni. E a questi vanno aggiunti gli 883 nelle scuole dell'infanzia a gestione partecipata.

Ma restano comunque molti bimbi che finiscono nelle liste d'attesa: «Siamo ottimisti circa la situazione ma per avere un dato oggettivo dobbiamo aspettare dicembre quando potremo sapere se la convenzione che abbiamo siglato con le scuole paritarie ci avrà permesso di ridurre il problema - ha aggiunto l'assessore Bonetti. - In più stiamo lavorando per fare interventi strutturali che ci permettano di ampliare gli spazi nei nidi per ampliare quindi il numero dei bambini».

Anche il sindaco si è detto ottimista in questo senso sottolineando come la tendenza fa ben sperare per il futuro. «Così come ci aspettiamo un buon risultato grazie alla convenzione che abbiamo stipulato».

La mattina era iniziata però in una altra struttura, con la visita al polo per l'infanzia Origami di Corcagnano dell'assessore Bonetti insieme alla dirigente del settore Servizi Educativi e ai rappresentanti di ParmaInfanzia, società partecipata a cui recentemente il Comune ha affidato – al termine di una procedura di gara - la gestione di servizi per la prima infanzia della città.

r.c.

Ulivi Scientifico in 4 anni: «Un'esperienza innovativa»

«Sono molto interessata alle materie scientifiche e ho scelto il quadriennale sia per la matematica, sia perché fare un anno in meno mi fa sentire avvantaggiata. L’inizio? Mi agita un po’, ma mi pare normale».

Bianca non ha ancora compiuto 14 anni quando sale, per la prima volta, le scale che la portano all’interno del liceo Ulivi, dove studierà per i prossimi quattro anni, avendo scelto di iscriversi al corso quadriennale, cominciato ieri mattina. Ad accoglierli, con una cerimonia a cui ha partecipato anche il presidente della Provincia, Andrea Massari, la nuova preside, Manuela Nardella, anche lei al suo «primo giorno» con quell’incarico nell'istituto. «Mio fratello ha scelto la stessa scuola ed essendomi piaciuto il suo percorso, ho deciso di iscrivermi anch'io - spiega la 14enne Arianna -. Mi interessa sia l’aspetto della durata (un anno in meno), ma anche come viene impostato il programma scolastico».

Anche la dirigente conferma la tendenza: «Si tratta di un indirizzo sperimentale, quindi innovativo per definizione, perché riducendo da cinque a quattro anni non è che tagli o sacrifichi il programma previsto, ma lo potenzi, lo distribuisci diversamente, lo condensi in quattro anni. Questo si sposa poi con una concezione didattica diversa da quella tradizionale: è più laboratoriale, più vissuta sul campo. È un’esperienza innovativa nella quale il liceo crede tanto».

I ragazzi che compongono la prima classe sono 24 e, più o meno, i numeri sono gli stessi anche negli anni successivi. «Gli studenti sono motivati nella scelta, segno questo che si tratta di una proposta allettante e interessante, nella quale sentono di poter acquisire le competenze, le abilità e le conoscenze necessarie per poi essere competitivi nel mondo del lavoro», conclude Nardella.

Lisa è iscritta a «Scienze applicate» (l’altro indirizzo oltre al «tradizionale»): è al suo secondo anno e si dice contenta della scelta fatta, anche se si tratta di un «percorso impegnativo». «Siamo al termine di un’esperienza molto positiva - ha detto Andrea Nespoli, padre di un ragazzo iscritto al quarto e ultimo anno -. Mio figlio è felice di aver compiuto un percorso stimolante, interessante e innovativo».

Ai nuovi arrivati, la scuola ha consegnato una borsa di tela contenente la lettera a un amico di Giacomo Ulivi. «Alcuni di voi, i più fortunati, per le vacanze magari hanno potuto girare diversi Paesi del mondo, tanto belli quanto complessi; questo percorso è forse il pezzo più bello della vostra vita: abbiate consapevolezza della fortuna di vivere a Parma, in Italia e in Europa, con famiglie e relazioni, potendo scegliere come impostare le vostre vite - ha detto Massari nel suo messaggio -. Ognuno di voi può scegliere cosa fare e chi essere. Qui potete studiare in una struttura sicura, di altissimo livello per la vostra formazione, e iniziare a costruire il sogno della vostra vita. La Provincia ha il compito di preservare, costruire e ampliare i contenitori nei quali si deve svolgere l’educazione. Sappiate che, insieme, stiamo esprimendo un pezzo fondamentale e di eccellenza della società e voi ne fate parte».

Giovanna Pavesi

Bertolucci Boom di richieste ed entusiasmo per lo «sportivo»

«Anche quest’anno abbiamo avuto degli esuberi, il che significa che le richieste erano superiori ai posti disponibili. Ma noi prendiamo 27 ragazzi».

I numeri del liceo sportivo quadriennale che guida, li menziona Lorenzo Cardarelli, dirigente scolastico del Bertolucci, mentre verifica che sia tutto pronto prima del suono della campanella, nella ormai tradizionale cerimonia d’accoglienza degli alunni e delle alunne del primo anno. A ognuno di loro, chiamato all’appello per nome, ricorda che non sono «numeri», ma «persone uniche e irripetibili», che entrano nella struttura per abitarla e farla loro. «Questo non è più un edificio visto dall’esterno, un progetto o un desiderio, ma è il luogo dove costruirete un pezzo della vostra vita, ricevendo e contribuendo a costruire il Bertolucci - ha proseguito Cardarelli, con il microfono in mano, in piedi sopra un banco per farsi vedere da tutti i presenti -. Da oggi voi potete dire ufficialmente: questa è la nostra e la mia scuola dove, ovviamente, “mia” non ha significato di possesso, ma di senso d’appartenenza e quindi anche di attenzione, rispetto, cura e partecipazione. Vi si chiede un impegno autonomo e di saper affrontare anche le difficoltà, di attraversare gli insuccessi che ci saranno senza abbattervi, trovando sempre la forza di ripartire».

E gli alunni («vecchi» e nuovi) ne sembrano già consapevoli. «Sono stati anni impegnativi, non è facile e ci vuole tanta forza di volontà, ma se la prendi bene, come scuola, ti trovi bene - dice Meriem, 18 anni, al suo quarto e ultimo anno -. Ho scelto lo sportivo perché era qualcosa di nuovo, che non si era mai visto prima, ed essendo un quadriennale, mi interessava l’idea di uscire prima, potendomi avvantaggiare di un anno da sfruttare o da usare come sabbatico». Anche Lorenzo, 17 anni, è molto felice della scelta: «Lo rifarei. Anche io volevo avere un vantaggio temporale per poter eventualmente sbagliare e sapevo di poterlo fare».

Melissa ha iniziato ieri il suo secondo anno: «Sono soddisfatta di aver scelto questo percorso, sia perché amo lo sport, sia perché mi piaceva l’idea di finire un anno prima. C’è stata un po’ di difficoltà, ma questo non mi ha spaventata e sono andata avanti». Rebecca ha 14 anni e ha scelto il quadriennale al Bertolucci perché ama lo sport: «Anch'io sarò felice di finire prima, anche se sono un po’ preoccupata perché c’è da studiare di più». «Ho scelto il quadriennale perché mi piace molto lo sport e perché, dopo il quarto anno, vorrei andare all’estero, a New York, per migliorare la lingua - rivela la 14enne Luce -. Sono contenta di iniziare prima, perché prevale la curiosità. Cosa voglio fare da grande? Il medico dello sport».

Giulia, 14 anni, confessa un po’ di apprensione per i cinque anni in quattro, ma è sicura della sua decisione perché finirà in anticipo rispetto ai suoi coetanei, «magari per entrare prima in università o fare altre esperienze»: «Vorrei studiare legge, per la precisione vorrei diventare una poliziotta o, magari, lavorare nell’ambito della ginnastica artistica, visto che la pratico, facendo il giudice».

G.P.

Liceo Steam International Olivetti «Un'annata importante per l'istituto»

Suona la campanella per il liceo Steam International «Olivetti» e, insieme al nuovo anno scolastico, dà il via a una sfida storica per la scuola: la quarta classe del 2024/25 sarà la prima a raggiungere la maturità, preparandosi a un percorso che segnerà il futuro dell’istituto.

«Per noi questo è un anno determinante - spiega il preside Giovanni Ronchini - il nostro è un progetto quadriennale, e questo è il primo anno in cui abbiamo il percorso completo: tutte e quattro le classi avviate ed il liceo a pieno regime. Inoltre la classe che ha avviato il progetto, e che ci ha dato tantissime soddisfazioni, quest’anno affronterà la maturità. Sarà una prima volta per loro, quanto per noi».

ll liceo Steam International si caratterizza per il suo approccio educativo orientato alle discipline STEAM (ovvero scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica) a Parma è nato nel 2021 con l’intento di formare studenti preparati a fronteggiare le sfide del futuro.

La scuola si distingue per l’approccio innovativo all’insegnamento che coniuga le classiche lezioni frontali a laboratori di carattere pratico mirati allo sviluppo di progetti con realtà imprenditoriali esterne.

La cerimonia di ieri ha visto la partecipazione di tutta la comunità scolastica. Il momento clou è stato la presentazione degli alunni, uno per uno, dalla quarta alla prima classe. Un gesto simbolico che è stato scelto per sottolineare il valore di ogni singolo studente all'interno di questa scuola.

«Qui si studia come in un liceo, ma si lavora anche tanto a livello laboratoriale - racconta Stefano Manici, coordinatore dello Steam -: immagina gli alunni in uscita come studenti con una preparazione completa, che si focalizza sulle materie di natura scientifica, ma molto preparati anche dal punto di vista umanistico».

Come Manici, i docenti vedono già nei loro studenti il frutto di una metodologia didattica all’avanguardia, che abbraccia il programma di studio anglosassone. Integrare le materie classiche con discipline come robotica e web design, trasformando la filosofia in thinking skills, ha permesso di coltivare menti aperte e pronte ad affrontare le sfide del futuro. Tra i più giovani della prima classe, con lo zaino sulle spalle e l’emozione tangibile di un nuovo inizio, c’è Ismaele che racconta di aver scelto questo liceo «perché mi solletica il programma e sono attratto dall’ambiente. Credo che sarò felice qui, non vedo l’ora di cominciare».

Accanto a lui c’è Raffaele, che sta per affrontare l’ultimo anno e riflette sulla sua esperienza con soddisfazione: «Questi anni sono stati un saliscendi di emozioni bellissime. Non mi aspettavo di legare così tanto con i professori e con i compagni: insieme a loro tutti i momenti, belli o brutti che fossero, sono diventati indimenticabili».

Prima di iniziare il suo ultimo primo giorno di scuola, Raffaele aggiunge che «sono realmente soddisfatto del percorso che ho svolto. E non è una cosa da dare per scontata».

Camilla Terraneo

© Riproduzione riservata

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