Calcio
Lo ha messo da tempo nel mirino l'esordio in serie A. Con fiducia, tenacia e tanta pazienza. Sono trascorsi esattamente 139 giorni da quel maledetto 27 aprile, quando poco prima della mezz'ora di gioco di un Parma-Lecco, già mandato agli archivi in largo anticipo, il suo scatto verso l'area avversaria fu interrotto bruscamente da un grido di dolore che ammutolì il Tardini e fece calare il sipario sulla stagione più prolifica in carriera a livello personale (dieci reti e tre assist in 31 presenze). Per Adrian Benedyczak si resero necessari l'intervento chirurgico alla caviglia sinistra, eseguito ai primi di maggio a Londra dall'equipe del professor James Calder, e un lungo percorso di riabilitazione diviso in due parti tra la Polonia e Collecchio. Dove l'attaccante, classe 2000, di Kamien Pomorski è rientrato già da qualche settimana e ha ripreso, in maniera graduale, il lavoro fisico in palestra e quello tecnico sul campo sotto lo sguardo attento dello staff medico crociato. Il Parma non lo ha mai abbandonato, rinnovandogli il contratto fino al 2028 e Benek può finalmente sorridere nell'intervista esclusiva rilasciata ieri sera a «Calcio e Calcio» su 12 Tv Parma, la trasmissione del giovedì condotta da Giuseppe Milano in compagnia di Maddalena Ferroni, Luca Ampollini e Luca Ferrari. «Sto bene, è bello tornare qua a Parma perché ho fatto tre mesi di riabilitazione in Polonia. Adesso sono con i miei compagni. Questo è bello».
Cos'ha pensato dopo l'infortunio?
«Ho sentito “clic” alla caviglia, avevo capito fin da subito che sarebbe stato un infortunio serio e non piccolo. Ormai è passato, a distanza di quattro mesi ho già iniziato gli allenamenti individuali fuori con la palla. La caviglia recupera molto bene, sono contento».
Come procedono i primi giorni sul campo?
«Faccio un po' di corsa e tiri, ora mi sento molto molto meglio».
Quali ricordi si porta dietro della festa promozione in stampelle?
«Ero senza una gamba -scherza- però un momento incredibile. Un bel regalo da parte dei miei compagni prima dell'operazione, abbiamo festeggiato insieme ai nostri tifosi».
Che emozioni ha vissuto al Parma?
«Tre anni di dolore e sofferenza ma ora va molto meglio perché siamo in serie A e non vedo l'ora di giocarci».
Quando è previsto il suo rientro?
«Dipende come va la mia caviglia: in questo momento va bene ma c'è tempo e non abbiamo fretta».
Cosa si aspetta da questa stagione?
«Il mio primo passo sarà quello di tornare poi pian piano farò 4-5 partite anche dalla panchina per riprendere il ritmo e spero di tornare più forte di prima. Darò tutto per la squadra, i compagni e questi tifosi che se lo meritano».
Come ha visto la squadra in queste prime giornate?
«Abbiamo iniziato bene ma per me in queste partite contro Fiorentina e Napoli ci mancano dei punti. Con la Fiorentina nel primo tempo potevamo essere in vantaggio 3 o 4 a 0 però il calcio è così: se sbagli tanto non puoi vincere».
Davanti quanto ci sarà da sudare per guadagnarsi un posto?
«Al mister piacciono i giocatori veloci, tutti noi attaccanti possiamo giocare in ogni posizione e mi piace essere schierato assieme a compagni forti».
Ha preferenze sul ruolo?
«Il primo anno facevo sempre la punta poi nelle ultime due stagioni ho giocato da esterno. Mi piacciono entrambi i ruoli».
Vuole mandare un messaggio al connazionale Kowalski?
«Mi dispiace molto, lui è ancora giovane e aveva giocato molto bene col Napoli. Il calcio è brutto: un giorno sei in campo a Napoli e poco dopo ti fai male al crociato in Nazionale. Mi dispiace ma ha grande mentalità, gli auguro di tornare presto e più forte di prima».
A cosa puntate quest'anno?
«Prima di tutto c'è la salvezza da raggiungere e dopo vedremo dove andremo. Ma io penso che possiamo essere la sorpresa perché siamo giovani, abbiamo fame, qualità e un grande allenatore».
Quali sono i suoi obiettivi?
«Ho due sogni: giocare in serie A e dopo anche in Nazionale. Ma se non gioco in serie A non posso ambire alla Nazionale».
Potrebbe essere una sorpresa anche in chiave Fantacalcio?
«In tanti mi scrivono su Instagram: “Dai Benek, torna presto che ti ho preso al Fantacalcio!”. Ma io -sorride- non so cosa sia il Fantacalcio».
Cosa vorrebbe dire ai tifosi?
«Non possiamo rilassarci dopo questa bella partenza. Loro sono il nostro uomo in più al Tardini e possiamo fare tante belle cose».
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