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L'INTERVISTA

L'assessore Brianti: «Recuperati oltre 500 alloggi Erp, affitti garantiti da una fondazione»

L'assessore Brianti: «Recuperati oltre 500 alloggi Erp, affitti garantiti da una fondazione»

22 Settembre 2024, 03:01

Oltre cinquecento alloggi Erp recuperati, un piano da oltre 70 milioni di euro per sviluppare l'edilizia residenziale e sociale, e la nascita di una fondazione per dare garanzie a chi affitta la propria casa a canone calmierato.

Sono solo alcuni dei progetti presentati nei giorni scorsi a Torino da Ettore Brianti, assessore ai Servizi sociali, durante il tavolo sulle strategie nazionali ed europee per l'emergenza abitativa.

Le politiche abitative di Parma rappresentano un modello nazionale?
«Non amo la parola modello, ma sono felice che i nostri progetti abbiano incontrato un importante interesse durante il tavolo politico di Torino. Fin dall'inizio del mandato il tema dell'abitare è stato al centro delle nostre politiche. Parma è una città che può contare su un Ateneo con 31mila iscritti, di cui circa la metà fuori sede, un ospedale che attira professionisti e pazienti e un buon movimento di lavoratori e turisti. In questo contesto il tema della casa riveste un grande interesse».

Cosa state facendo per aumentare e migliorare l'offerta abitativa?
«“Fa' la casa giusta!” è il programma messo in campo dall'Amministrazione sul tema dell'abitare. Si tratta di un mosaico di interventi che partono dai più fragili fino ad arrivare all'edilizia sociale. Le linee di azione si sviluppano da due necessità: programmare a lungo termine gli interventi e, allo stesso tempo, fornire risposte alle domande urgenti di alloggi».

Quali sono queste risposte?
«Quando abbiamo stilato il programma sull'emergenza abitativa è emerso che su un totale di oltre 4mila alloggi Erp, più di 500 erano vuoti perché bisognosi di lavori. Il primo impegno è stato quindi quello di rendere disponibili questi spazi: è un controsenso cercare appartamenti tra i privati avendo un numero così elevato di alloggi pubblici vuoti. Abbiamo quindi dato vita con Acer a un grande piano di recupero che ci ha portato, nel 2023, a riqualificarne 311 mentre tra quest'anno e l'inizio del 2025, altri duecento alloggi saranno a disposizione».

Saranno realizzati anche nuovi alloggi?
«Il piano dell'abitare prevede la realizzazione di nuovi alloggi Erp e Ers in undici aree in varie zone della città, per un investimento di oltre 70 milioni tra fondi del Comune e di privati. Il progetto ha ricevuto il fondamentale sostegno di Fondazione Cariparma, che ha stanziato quasi 3 milioni di euro. Quando si parla di politiche abitative il consigliere Vignali propone come esempio il progetto “Parma social housing”. Si tratta di un bellissimo progetto, partito nel 2007 e completato lo scorso anno, quindi realizzato su un orizzonte temporale molto lungo. Replicheremo in parte questo tipo di iniziativa, ma con progetti più piccoli».

I cantieri Pnrr come procedono?
«I progetti sono molteplici e di grande rilievo. Quello dell'ex residenza XXV Aprile è in stato avanzato e contiamo di terminare i lavori per realizzare i sessanta appartamenti per anziani autosufficienti, giovani coppie e studenti a marzo 2026. A Villa Parma è in corso la demolizione delle vecchie «Tamerici» per realizzare quaranta alloggi per anziani autosufficienti. Sta partendo anche il progetto per la riconversione di una parte del complesso Romanini Stuard. Stiamo poi procedendo con Asp a mettere a gara il progetto di cohousing per riqualificare la restante parte del complesso. A questi interventi si aggiunge il programma Parma carbon neutral 2030, da oltre 24 milioni di euro, per la rigenerazione energetica degli edifici più vecchi».

Un altro problema gravoso è legato ad affitti e sfratti. Che progetti sono previsti?
«In città ci sono tanti appartamenti di privati sfitti. Per agevolare l'incontro tra domanda e offerta daremo vita entro l'anno a una fondazione di partecipazione chiamata “Parma housing center”. Potremo contare sul supporto di finanziamenti regionali per i prossimi cinque anni e sulla partecipazione di soggetti privati. L'intento è quello di intercettare la domanda di affitti a canone calmierato, offrendo una serie di garanzie al proprietario. Penso, ad esempio, a somme per eventuali morosità legate alle spese condominiali e al pagamento dell'affitto».

E gli sfratti?
«Quanto agli sfratti, abbiamo stipulato una convenzione con le associazioni dei piccoli proprietari, avvocati, sindacati degli inquilini per prevenire il problema, attraverso una mediazione preliminare ed extragiudiziale tra le parti».

Per dare risposte all'emergenza casa servono anche misure nazionali. Che proposte avete presentato al governo tramite Anci?
«Bisogna sviluppare un grande piano nazionale di edilizia residenziale pubblica e sociale attraverso: una legge quadro sull'Erp e Ers, l'assegnazione gratuita ai comuni di immobili inutilizzati, il rifinanziamento del Fondo nazionale locazione e del fondo nazionale morosi incolpevoli, una legge nazionale di regolamentazione delle piattaforme turistiche, una misura nazionale per l'emergenza abitativa e le persone senza dimora».

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