Vignale
«Il 24 ottobre faremo una veglia di preghiera sulla speranza». Una parrocchia, quella di Traversetolo, sconvolta dalla tragedia. E che don Giancarlo Reverberi sta cercando con l'aiuto di alcuni esperti di unire ancora di più, per affrontare con forza una vicenda che nessuno riesce a comprendere.
«Alle 20,30 del 24 ottobre nella chiesa di San Martino prenderemo alcuni passi della Bibbia per sollevare alcune riflessioni su quello che è successo nel nostro paese - continua don Reverberi -. All'incontro sarà presente anche il vescovo monsignor Enrico Solmi». Una veglia che sarà preceduta da tre appuntamenti: «Per tutti i giovedì di ottobre, il 3, il 10 e il 17, faremo degli incontri su diverse tematiche: con gli adulti vorremmo intraprendere un cammino su come ricucire i rapporti umani e sulla vita della famiglia; per i ragazzi, fra i diversi temi che affronteremo c'è quello dell'educazione sessuale. Nella società attuale sono diverse le problematiche da affrontare seriamente: manca il valore della persona, perché quello che conta è solo l'immagine». Uno spazio di riflessione e di discussione nella stessa parrocchia frequentata fino a tre anni fa da Chiara Petrolini, indagata per omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dal rapporto con il discendente: «Anche a messa non l'abbiamo più vista - prosegue il parroco - e nemmeno ai nostri incontri di formazione. Purtroppo sono tanti i ragazzi che frequentano la parrocchia fino alla maturità e poi per impegni vari, compresi quelli dell'università, spariscono: solo il 30% dei giovani prosegue l'attività che ruota intorno alla chiesa. Oggi è sempre più difficile intercettare i giovani, ma se accolti i ragazzi si aprono: c'è un forte bisogno di punti di riferimento. Noi non possiamo imporre niente alle famiglie e ai giovani, ma le nostre porte sono aperte. La parrocchia cerca di essere un presidio di fronte ai problemi dei giovani, anche quando sono minacciati da dipendenze di alcol o droga». Don Reverberi fa un lungo sospiro: «Ancora non sappiamo niente sui funerali dei due bimbi. Io spero che questo evento così negativo diventi qualcosa che scuota le menti e che faccia prendere a tutti le proprie responsabilità. I miei parrocchiani hanno appreso questa tragedia con grande sconcerto e non sanno nemmeno come poterla giudicare».
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