COMUNE
Parma ci crede. «Proviamo ad andare a vincere» dice Beatrice Aimi, assessora alla Comunità giovanile, riferendosi alla candidatura a Capitale europea dei giovani 2027. La data cerchiata in rosso sul calendario è il 21 novembre, quando da Bruxelles faranno sapere «la sentenza», come la chiama scherzosamente l'assessora, durante le due ore di rassegna dedicate alle politiche giovanili. Una lunghissima spiegazione, accompagnata da decine di slide, ai componenti della commissione consiliare Scuola, giovani, sicurezza e partecipazione. Parma dovrà vedersela con la concorrenza di altre quattro città finaliste: Chișinău in Moldavia, Fuenlabrada e Málaga in Spagna e Skopje in Macedonia.
Ma in attesa dell'assegnazione del titolo di Capitale europea dei giovani, «lunedì manderemo il terzo dossier», spiega l'assessora, in quanto il termine ultimo per perfezionare gli ultimi dettagli della candidatura è fissato per il 1° ottobre.
Il 12 novembre, invece, una delegazione del Comune andrà a Bruxelles, davanti a una commissione composta da 11 componenti, a presentare il dossier di Parma. La delegazione avrà un'ora di tempo per la presentazione, mentre mezz'ora sarà riservata alle domande dei commissari.
Il 21 novembre, con la proclamazione del vincitore, si chiuderà un percorso iniziato nel 2023, con l'invio, il 13 febbraio, del primo dossier di candidatura.
«A favore della nostra candidatura abbiamo ottenuto 211 lettere di sostegno da parte di tante città e di diverse Regioni, tra cui Veneto, Puglia e Toscana. L'idea di questa candidatura è di rafforzare la partecipazione giovanile e la nostra identità europea».
Ma non è finita, perché nella sua lunga carrellata l'assessora ha toccato tutte le iniziative legate al settore giovani. Tra queste ci sono la coprogettazione del Wopa in via Palermo, «lunedì scadrà l'avviso, vedremo chi parteciperà», e la valorizzazione dei Centri giovani. «A tal proposito - assicura Aimi - abbiamo intenzione di ascoltare i ragazzi per capire cosa fare».
Aimi rivela l'esistenza di una vera e propria mappa del disagio giovanile con la collaborazione di Google. «I dati sono messi a disposizione di tutti gli attori che possono intervenire, mentre prima i settori non condividevano le loro competenze».
L'Informagiovani verrà potenziato con la creazione di uno sportello dedicato all'educazione economica e finanziaria, «un'educazione fondamentale». E poi grande attenzione al mondo del lavoro, che spesso ha bisogno di competenze difficili da trovare. «Se il sistema scolastico non si rinnova profondamente - avverte Aimi - non ne usciremo».
P.Dall.
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