Calcio
Tre reti nelle prime sei giornate di campionato, una in più di quante ne aveva realizzate nella sua precedente esperienza in serie A che risale alla seconda parte, da gennaio a maggio, della disgraziata stagione 2020-2021, chiusa da una dolorosa retrocessione.
Dennis Man è la certezza del reparto offensivo a cui si aggrapperà il Parma al Dall'Ara nel difficile derby della via Emilia in programma domani: lunedì sera col Cagliari, pur accendendosi solo a sprazzi nella ripresa, è riuscito, partendo questa volta dalla sinistra (dove ha traslocato dopo l'ingresso di Almqvist), a segnare ancora di sinistro (solo Vlahovic a quattro ha colpito di più con il mancino) sull'appoggio a centro area del neoentrato Coulibaly e, così come era già avvenuto al cospetto del Milan, aveva apparecchiato un rigore in movimento per Sohm che, però, non ha inquadrato lo specchio da posizione favorevole.
Digiuno in trasferta
Ora lo attende una duplice missione: eguagliare Antonio Cassano, l'ultimo calciatore del Parma in grado di siglare almeno quattro gol nelle prime sette partite di serie A e, soprattutto, interrompere un digiuno che in trasferta dura dallo scorso 19 gennaio (0-3 nella tana della Sampdoria). Da allora, solo esultanze al Tardini, le ultime tre contro Fiorentina, Milan e appunto Cagliari a testimonianza di una continuità di rendimento avuta solo nell'ultimo torneo cadetto.
Miglior partenza
Mai finora, da quando si è trasferito in Italia, l'esterno rumeno era stato così prolifico nei primi 540'. Basti pensare che un anno fa lo score recitava un solo centro (alla fine saranno undici) a Catanzaro ma fu influenzato dalle tre partite saltate, compreso il derby con la Reggiana, a causa di un leggero infortunio. Tra gli altri dati di un avvio brillante, gli otto tiri in porta, sui dodici totali, ma anche le diciotto palle recuperate in fase di non possesso che lo proiettano nella Top 10 degli attaccanti in questa particolare classifica.
Man e il Bologna
Dennis Man sta facendo meglio del pari ruolo rossoblù, Riccardo Orsolini, finora a bersaglio solo al debutto con l'Udinese e di cui, più volte, nel corso degli ultimi anni, si vociferava potesse essere il suo erede naturale in caso d'addìo al Bologna. Non è un segreto che il ds Giovanni Sartori lo stimi e lo segua da diverso tempo ma senza, però, mai aprire una vera trattativa. E proprio contro la squadra felsinea l'ala di Vladimirescu, classe '98, fece la sua prima apparizione in assoluto al Tardini il 7 febbraio 2021, subentrando all'intervallo al posto di Bani nella partita persa per 0 a 3 (doppietta di Barrow e sigillo finale dello stesso Orsolini), in cui in maglia crociata giocò il giovane Zirkzee poi consacratosi all'ombra delle Due Torri. Un'altra curiosità: tre anni fa le uniche due reti in A di Man arrivarono entrambe in trasferta, a Benevento e Cagliari, un trend opposto rispetto a quello attuale. Ma ora, prima del duplice impegno con la Romania in Nations League, vuole tornare a segnare anche lontano dal Tardini.
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