Calcio
Se è vero che i numeri non mentono mai, si può dire che alcuni giocatori del Parma si stiano distinguendo a livello assoluto nel primo scorcio di stagione in serie A.
Analizzando le statistiche delle prime sette giornate di campionato, si scopre che Botond Balogh, finora schierato sempre da titolare, si trova al secondo posto nella speciale classifica delle respinte difensive a quota 43 alle spalle soltanto dell’inarrivabile Ismajli (73) dell’Empoli, non a caso saldamento al comando in questo fondamentale come squadra (216) proprio davanti ai gialloblù (167), appaiati al Torino alla piazza d’onore.
Un dato significativo che testimonia il lavoro del pacchetto arretrato, spesso finito nel mirino della critica e dei tifosi, e, scendendo più nello specifico, la crescita graduale e costante del centrale ungherese, classe 2002, il quale, in virtù delle buone prestazioni in maglia crociata, ha attirato l’interesse di club importanti come Inter, Bayer Leverkusen e Brighton. Il prossimo obiettivo sul piano personale è di scalare le gerarchie e guadagnare ancora più spazio tra le fila della Nazionale magiara, dove, tuttavia, in occasione della partita di venerdì a Budapest contro l’Olanda non figurava nemmeno in panchina.
Nessun allarme, però, perché si è trattata di una scelta a puro scopo precauzionale dal momento che Balogh era uscito leggermente acciaccato dal derby di Bologna (nulla di grave da impedirgli di rispondere alla convocazione del ct Marco Rossi), si è allenato a intermittenza e, di conseguenza, si è preferito non prendere rischi inutili, anche considerando il lungo stop del compagno di reparto Circati. Difficile immaginare un impiego dal 1’ nella trasferta di questa sera in Bosnia, ma se le risposte nella rifinitura saranno positive si può ipotizzare almeno un rientro nell’elenco dei convocati.
Man crea e segna
Chi, invece, continua ad attraversare un ottimo momento di forma è Dennis Man, mai così prolifico sottoporta, che sabato sera ha messo a segno gol e assist dando un notevole contributo al netto successo della Romania su Cipro. Altre occasioni create, assieme alle sedici in campionato che lo collocano sul terzo gradino del podio, al pari di Gallo del Lecce, a una sola lunghezza dal duo Pulisic-Dimarco, in testa a 17. E, in scia, spinge forte anche Adrian Bernabé che ne ha costruite 14 e si piazza subito dietro Leao e Zaccagni in piena «Top Ten».
I palloni di Bernabé
Con la differenza che, rispetto agli esterni di Milan e Lazio, il centrocampista spagnolo occupa una posizione più arretrata e tocca anche una miriade di palloni: finora 522 per l’esattezza e meglio di lui hanno fatto soltanto De Roon (536) dell’Atalanta e Freuler (535) del Bologna, decisamente più mediani e incontristi. L’ulteriore conferma di come Bernabé, seppur all’esordio in serie A, sia sempre di più un «tuttocampista», in grado di abbinare qualità e quantità, nonché elemento pressochè insostituibile nello scacchiere di Pecchia.
Marco Bernardini
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata