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La storia

Da Noceto a Capo Nord. In bicicletta

Da Noceto a Capo Nord. In bicicletta

di Pietro Furlotti

18 Ottobre 2024, 03:01

Un’avventura che sembra uscita da un film di Robert Zemeckis o da un romanzo di John Steinbeck in cui il protagonista arde di un furore ancestrale, intraprende un’impresa straordinaria, ma, quando l’arrivo è ormai prossimo, deve rinunciare. Non per colpa sua.

Tuttavia quel repentino cambio di programma non sa di rinuncia, ma profuma di riscatto, cambiamento e crescita personale.

È la storia di Francesco Monticelli, cinquantenne nocetano, dipendente della Parmalat, Premio San Martino 2023, ciclista estremo che ha partecipato alla North Cape 4000 partendo da Rovereto: 4mila km attraverso 7 nazioni con arrivo a Capo Nord.

Qualche altro dato? Dai 210 ai 270 km al giorno in sella alla sua Scott Endurance Addict, per 15 giorni, con un dispendio giornaliero di 9mila calorie.

«Volevo arrivare a Capo Nord per festeggiare i miei 50 anni – ha detto Monticelli che l’anno scorso ha portato a termine i 1.219 chilometri in 85 ore della Parigi-Brest-Parigi – ero in grande forma, avevo studiato percorso e modalità di attraversamento». Non è una gara su due ruote, ma un’esperienza di vita: «I paesaggi che cambiano, le condizioni atmosferiche incerte, le persone che si incontrano, la solitudine dell’impresa sportiva e la soddisfazione di terminare una tappa, sono solo alcuni degli aspetti affascinanti di questo evento. Avevo pianificato tutto, ma molte situazioni si decidono sul momento anche con l’uso di app; ad esempio mi sono cibato prevalentemente di riso e uova che acquistavo nei supermercati dei villaggi, dormivo in piccoli alberghi prenotati in loco. Tutto procedeva nel migliore dei modi».

Poi il tragico imprevisto. A soli tre giorni dall’arrivo, la notizia della scomparsa del padre Giacomo. «Ero a Rovaniemi, la città di Babbo Natale. Non ci ho pensato un attimo. Ho fermato la bici per raggiungere mia madre Adelia e mio fratello Filippo. Non ringrazierò mai abbastanza Giuseppe Ercolini e sua moglie Stefania che, dall’Italia, mi hanno organizzato il viaggio di rientro. Restano il rammarico per ciò che il destino mi ha riservato e gli strascichi che questo lutto, appreso lontano da casa e da mia mamma, ha lasciato». E per il futuro? «Ho in programma la Londra Edimburgo Londra, un evento per il quale ci sono pochi posti riservati, ma io sono già iscritto, la 999 in Toscana e poi …» e poi l’annuncio che tutti aspettavano, che giunge con la voce strozzata dall’emozione e gli occhi lucidi: «Nel 2026 riproverò ad arrivare a Capo Nord, ma partendo da Noceto, perché sono un «pellerossa». E lo farò in onore di mio padre».

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