Elezioni
C'è chi vota «avvolto» nella bandiera blu, gialla e rossa. Per qualcuno è la prima volta alle urne. Per altri, non è la prima volta, ma l'emozione è così tanta che è come se lo fosse: «Questo referendum è uno dei più importanti: il nostro futuro può cambiare radicalmente» commenta Ana Iacovciuc, in fila con la tessera elettorale in mano.
Ieri sono stati tantissimi i cittadini della comunità moldava che hanno votato a Parma: più di 4mila solo nel tardo pomeriggio di ieri. Due i seggi a disposizione, uno nella sala civica in via Bizzozero, l'altro nella sala civica «San Pancrazio» alla Crocetta.
Sono andati alle urne per le elezioni presidenziali che vedranno la partecipazione di 11 candidati e un referendum di grande importanza per l'adesione della Moldavia all'Unione Europea. Questo evento rappresenta una delle tappe più significative dalla dichiarazione di indipendenza della Repubblica della Moldavia. In particolare, il referendum intende apportare una modifica alla Costituzione moldava, con l’obiettivo di stabilizzare il percorso del Paese verso l'Unione Europea.
«Questo evento è di grande importanza e rappresenta un momento cruciale per il futuro del Paese, con implicazioni significative anche per i cittadini moldavi residenti a Parma - riflette Silvia Robu, presidente del seggio di via Bizzozero -. L'affluenza per ora è stata davvero buona, seppur diluita nel tempo: non ci sono state grandi file, ma durante il giorno si sono presentate molte persone».
Uno dietro l'altro, con le due schede elettorali in mano, i cittadini decidono per il loro futuro. In fila c'è Ana Iacovcic, originaria della Moldavia, da 20 anni abita in Italia e da 5 anni è residente a Parma, racconta: «Per me questo è un momento importantissimo, che ho atteso per molto tempo - confida -. Penso di poter parlare per molti: non vedevamo l'ora di andare alle urne». L'Europa vista come la vera propria casa: «Se ci stacchiamo dalla Russia possiamo avere un futuro migliore - dice senza troppi giri di parole -. Il nostro futuro è nella grande famiglia europea, dove siamo in tantissimi e per cui facciamo enormi sacrifici». E c'è anche spazio per qualche pronostico: «Secondo me arriveremo al 70% a favore» sorride Ana.
Nella grande sala civica di via Bizzozero le urne si trovano al centro. L'andirivieni viene fermato con un grande applauso, come vuole la loro tradizione: «È il suo primo voto» grida una scrutinatrice. E così Roberto Matasa, a soli 20 anni, «imbuca» per la prima volta le sue scelte: «È un'emozione - rivela - che non scorderò mai».
Anna Pinazzi
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