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Denatalità

Culle vuote: mille bimbi in meno all'anno rispetto al 2010 e genitori sempre più anziani

Culle vuote: mille bimbi in meno all'anno rispetto al 2010 e genitori sempre più anziani

di Pierluigi Dallapina

31 Ottobre 2024, 03:01

Oltre mille bimbi in meno in 13 anni. È come se fosse scomparsa l'intera popolazione di un comune tipo Compiano. Scomparsa perché non è mai nata.

L'inverno demografico congela le culle anche a Parma e provincia, come dimostra l'ultimo report dell'Istat sulla popolazione italiana che fotografa, per l'ennesima volta consecutiva, un Paese in cui si fanno sempre meno figli (e ad essere meno fecondi non sono solo gli italiani, ma anche gli stranieri) e in cui si diventa genitori sempre più tardi.

I numeri però dicono molto di più, perché descrivono con precisione anche una società che cambia. E così si scopre che è sempre più diffuso creare una famiglia al di fuori del matrimonio (Parma, in tutte le macro tendenze nazionale non fa eccezione) e che l'Italia è sempre più multietnica, perché cresce in modo costante il numero di famiglie con almeno un genitore straniero.

L'anomalia locale

Nascono sempre meno bimbi, ma la popolazione aumenta.

Partiamo dalle culle. Nel 2010, anno in cui è stato toccato il picco di nascite dal 1999 ad oggi, i nuovi nati nel Parmense erano 4.241, mentre nel 2023 si sono fermati a 3.177, pari a 1.064 bimbi in meno.

Come detto all'inizio, è come se fosse scomparso un piccolo paese dalla mappa di Parma.

Guardando la serie storica, si nota che il 2023 è stato il secondo anno meno fecondo degli ultimi 24 anni. Meno nascite erano state registrate solo nel 1999, quando le culle piene furono «appena» 3.135.

Di bambini ne nascono sempre meno, ma nel Parmense aumenta la popolazione. Al 1° gennaio 2024 i residenti erano 454.537, una cifra che riporta ai livelli pre Covid (erano 454.873 nel 2020, per poi calare negli anni successivi fino ai 448.916 del 2022).

Facendo il confronto fra il 2023 e il 2024, si scopre che nel Parmense ci sono 2.849 persone in più. Calestano, Colorno, Tizzano, Sorbolo Mezzani sono i paesi che, in percentuale, crescono di più rispetto all'anno scorso, mentre in molti centri dell'Appennino si registra il fenomeno opposto: Tornolo, Palanzano, Monchio, Bardi, Bore e Solignano sono i paesi che, sempre in percentuale, perdono il maggior numero di abitanti. Parma si conferma attrattiva: in un anno guadagna 1.478 nuovi abitanti e arriva a toccare una popolazione di 198.496 persone. In termini assoluti, dopo la città, è Salso il comune che cresce maggiormente, con 251 persone in più in un anno.

Sempre meno figli

Le mamme del Parmense, al pari di quelle italiane, in media fanno sempre meno bambini. I numeri parlano chiaro. Nel 2023 era pari a 1,26 il numero medio di figli per donna in città e provincia, mentre nel 2010, anno in cui c'è stato un picco di nuovi nati, la media saliva a 1,54. Da lì in poi il calo è stato costante. Ed è una diminuzione che riguarda anche le donne straniere, storicamente più propense a fare figli: nel 2013 ogni donna straniera aveva in media 2,17 figli, mentre l'anno scorso la media si era abbassata a 1,87. Il calo è ancor più evidente tra le donne italiane, che passano dagli 1,19 figli a testa nel 2013, a 1,1 figli nel 2023.

Il parto «rimandato»

I numeri dell'Istat non rivelano i motivi, ma fotografano una tendenza che pare irreversibile: le mamme (sia quelle parmigiane che quelle del resto d'Italia) partoriscono il primo figlio in età sempre più avanzata. Parlare di mamme anziane sarebbe un'esagerazione, però in 20 anni le donne partoriscono due anni più tardi: nel 2003 il parto del primo figlio avveniva in media attorno ai 30 anni, mentre ora l'età media al primo parto supera i 32 anni.

Anche l'età dei padri aumenta: vent'anni fa i parmigiani diventavano padri attorno ai 34 anni, mentre nel 2023 il primo figlio, per loro, arrivava a 36 anni.

Meno famiglie classiche

Sempre meno giovani coppie decidono di sposarsi e il matrimonio non è più sinonimo di famiglia. I numeri dimostrano che nel corso degli anni cresce, in modo considerevole, il numero di bimbi nati da genitori non sposati. A Parma e provincia, nel 2023, il 36,5% dei bimbi è nato da genitori mai coniugati (i figli degli sposati sono il 57,9%), mentre 20 anni fa, nel 2003, la percentuale dei bimbi nati da genitori non sposati si fermava al 12,8% (i figli degli sposati erano l'82,6%).

I nomi più gettonati

Della serie, non solo numeri. Nel report dell'Istat c'è anche un'analisi dei nomi più diffusi tra i nuovi nati. In questo caso la rilevazione è a livello regionale. Partendo dalle bimbe, si scopre che i nomi più diffusi sono Sofia, Aurora e Ginevra. Per i maschietti invece il più diffuso è Leonardo, seguito da Edoardo e Tommaso.

Pierluigi Dallapina

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