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LUTTO

Addio a don Delsante, il prete «amico» di malati e fedeli

Addio a don Delsante, il prete «amico» di malati e fedeli

di Luca Molinari

10 Novembre 2024, 03:01

La fede vissuta tendendo la mano a malati e sofferenti. Il servizio di parroco e confessore portato avanti nell'ascolto e nel dialogo, ma soprattutto nella preghiera, silenziosa e condivisa come il cammino a fianco della vita consacrata.

Se n'è andato a 92 anni monsignor Pietro Delsante, per tutti «don Piero». Originario di Palanzano, era stato ordinato sacerdote da monsignor Evasio Colli l'11 ottobre del 1959. Il suo primo incarico è stato quello di cappellano al Corpus Domini, al fianco di monsignor Boraschi, oltre che assistente scout del reparto «Don Ennio Bonati».

Per anni insegnante di religione al liceo Romagnosi e in altri istituti superiori cittadini, ha vissuto il periodo del Sessantotto in piazza Garibaldi, in San Pietro, assieme a don Azzolini, don Chierici e don Antolini come assistente diocesano dell'Azione Cattolica.

Nominato parroco di San Lazzaro l'11 novembre del 1973, ha guidato la comunità di via Emilio Lepido per 36 anni, fino all'11 ottobre 2009, quando, in occasione del 50esimo anniversario di sacerdozio, ha celebrato la sua messa di saluto abbracciato idealmente da centinaia di parrocchiani.

Consulente spirituale per la Pastorale della salute dal 1° ottobre 2000, don Delsante dal gennaio 2009 è stato l'incaricato per la formazione dei Ministri straordinari della comunione. Nominato canonico della Cattedrale nel settembre 2009 e delegato diocesano per la vita consacrata, è stato collaboratore parrocchiale della Cattedrale, di San Pietro, San Bartolomeo e Sant'Alessandro.

La sua abitazione, nella canonica di San Bartolomeo è sempre stata meta continua di laici e sacerdoti, che amavano confidarsi e confrontarsi con lui. Apprezzato confessore per la sua grande sensibilità ed empatia, don Delsante ha dedicato un'attenzione speciale ai malati e alle persone sole. «Ho sempre cercato di tenere un rapporto individuale con tutti i miei parrocchiani. Soprattutto quando c'è una malattia, da curare nei suoi diversi aspetti» aveva dichiarato il sacerdote in una intervista alla «Gazzetta», ricordando anche la nascita della sua vocazione e la scelta di andare in seminario durante l'adolescenza: «L'idea della missione di Dio si è concretizzata dopo l'incontro con un sacerdote, che ha sicuramente avuto una certa importanza: don Armando Schianchi, allora giovane parroco di Vairo, un paese vicino a Palanzano. La decisione poi è stata mia: un grande desiderio. I genitori e i fratelli erano consenzienti. Mi avevano solo detto di pensarci bene. E io ci ho pensato proprio bene».

Indimenticabili anche gli anni trascorsi a San Lazzaro. «L'atteggiamento - aveva dichiarato - è quello del ringraziamento a Dio per questo lungo cammino e per avermi dato anche la salute, che mi ha accompagnato. Ma anche un ringraziamento ai superiori del Seminario. Senza dimenticare la comunità che mi ha molto aiutato e, se posso dire, sopportato. È grazie ai miei parrocchiani se certe cose si sono fatte. E grazie a mia sorella Bice, che mi ha sempre curato».

Il ricordo del vescovo

Monsignor Enrico Solmi ricorda l'anniversario di ordinazione di don Delsante da poco celebrato in cripta, «in cui aveva ricordato il bene ricevuto e noi ringrazio Dio per il bene che ci ha donato». «Quella di don Piero - ha osservato - è stata una vita tutta dedicata alla Chiesa e al Signore, prima come viceparroco al Corpus Domini e poi come parroco a San lazzaro. E poi l'impegno in Azione Cattolica, con le persone della vita consacrata, in particolare le suore. Grande anche il servizio offerto alla vita laicale, per la promozione dei ministeri». «Figure come quelle di don Piero - ha concluso - incidono profondamente nella vita di tanti».

I funerali di don Delsante sono in programma domani alle 9.30 in Cattedrale.

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