Vent'anni dopo il «fantasma»
Era il 2004 e in tanti se lo ricordano ancora. Per mesi il «fantasma» di via Pontremoli aveva terrorizzato i residenti. Gli stessi che oggi non riescono a chiudere occhio per altri motivi e che contano diversi problemi con cui fare i conti: «Per noi di via Pontremoli non c'è pace», sbottano.
Vent'anni fa era stato proprio «un caso», tant'è che ne avevano parlato tutti i giornali e le tivù nazionali. Il «fantasma» aveva portato in quella piccola strada che guarda la Parma e il ponte delle Nazioni anche centinaia di curiosi, ma per le tante famiglie che abitano in questi condomini era stato davvero un incubo: per diverso tempo, quei «colpi» alle pareti che arrivavano dopo la mezzanotte non fecero dormire nessuno.
Ieri come oggi, anche se non è più il fantasma a sconvolgere la quotidianità, ma ben altro: «Dal punto di vista paesaggistico non si potrebbe chiedere di più - dicono i condomini - se non fosse che la vita è divenuta insostenibile a causa delle inadempienze degli organismi pubblici locali. Innanzitutto sono anni che gli enormi tigli sul bordo del torrente non vengono potati. I rami e le frasche si sono ricongiunti agli edifici e, nell'estate scorsa, abbiamo avuto le abitazioni infestate di zanzare, cimici, cicale e quant'altro. Oltre a ciò, le imponenti ramificazioni rendono impossibile la pulizia delle grondaie con conseguenti ricadute d'acqua e infiltrazioni di umidità».
E qui viene il bello: i residenti hanno bussato a tante porte, ma le richieste sono rimbalzate da un ente all'altro: «Abbiamo inviato innumerevoli solleciti all'Ufficio verde pubblico del Comune chiedendo il taglio dei rami che ormai entrano in casa, tuttavia la risposta, per mesi e mesi, è stata sempre la seguente: “Verrà eseguito l'intervento compatibilmente alle risorse e alle priorità”. Dopo innumerevoli risposte evasive e dilatorie, recentemente l'Ufficio verde pubblico ha inviato una “sconcertante” comunicazione all'amministratore del condominio nella quale si asserisce che “il taglio degli alberi in via Pontremoli non è di competenza del Comune, bensì del Demanio”. L'amministratore ha così interpellato gli uffici del Demanio a Roma e a Bologna ma anche questi hanno declinato ogni responsabilità. Quindi, al momento non è dato neppure a capire quale sia l'organo pubblico che deve intervenire per la potatura. Inoltre, sotto al basso tunnel di verde, pullulano indisturbate le attività di spaccio e abbandono di rifiuti, favorite anche dal fatto che le persone salgono direttamente dall'alveo del torrente».
E non è finita. Perché in via Pontremoli c'è un altro problema urgente da risolvere: «Non lontano dai nostri condomini c'è un bar, dove la musica è alle stelle nelle sere di venerdì, sabato e domenica, per cui la via è invasa da assembramenti di persone che schiamazzano, urlano al cellulare, bivaccano sotto agli alberi e gettando ogni sorta di rifiuti - insistono gli abitanti di via Pontremoli -. Abbiamo presentato anche un esposto al Comune, alla Questura, alla Prefettura, all'Ausl, ai carabinieri e alla guardia di finanza, sia per il disturbo al riposo, sia per la mancanza di sorvegliabilità degli stessi locali e non da ultimo il danno al decoro della via, ma tutto è proseguito, come prosegue, immutato. Soltanto la polizia locale ha eseguito alcuni sopralluoghi, dei quali però non abbiamo avuto alcun riscontro come pure non ci è pervenuta alcuna risposta all'istanza di accesso agli atti presentata successivamente. In quasi tutti i fine settimana, quando l'esasperazione è massima, ci vediamo costretti a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine, alle quali va riconosciuta l'estrema solerzia e disponibilità, ma il rituale è sempre lo stesso: si sgomberano gli assembramenti, vengono sanzionate le auto in divieto di sosta, la musica viene abbassata, ma non appena le forze dell'ordine si allontanano, tutto riprende come prima». E in via Pontremoli si torna a non dormire.
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