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Tragedia della strada

Rose bianche e abbracci infiniti per l'ultimo saluto a Iole Mochi

Rose bianche e abbracci infiniti per l'ultimo saluto a Iole Mochi

di Anna Pinazzi

12 Novembre 2024, 03:01

«Hai visto come è bella in quella foto?», dice con un filo di voce e un mazzo di rose bianche in mano la sorella Gianna. «Bella» così: sorridente, spensierata, luminosa. Appare in questo modo Iole Mochi nell'immagine incorniciata d'argento che la ritrae, sopra la bara di legno chiarissimo.

L'ultimo saluto alla 70enne investita e uccisa sabato 2 novembre da un suv in via Langhirano, ieri è stato semplice, ma pieno d'affetto: anche la chiesa delle Sacre Stimmate, nel quartiere Montanara, davanti a tutte quelle persone presenti è sembrata farsi più piccola. Tanti rimangono in piedi, qualcuno si ferma sulla porta: una comunità intera si è stretta in un caloroso abbraccio di conforto alle sorelle Gianna e Ivana, ai nipoti e ai familiari. Lo ha fatto notare anche il parroco, don Sergio: «La notizia dell'improvvisa scomparsa di Iole, vittima di un incidente, ha lasciato tutti senza parole e già il giorno dopo, durante la preghiera, eravamo in tantissimi - afferma -. Non potremo sostituire la mancanza di Iole, ma riunendoci, pregando tutti insieme, possiamo essere d'aiuto ai suoi cari che stanno soffrendo: ho visto tanti abbracci sinceri, tanta vicinanza».

Ne parla anche il cugino, Ferruccio, alla fine della cerimonia, quando la chiesa inizia a svuotarsi lentamente: «C'era tanta gente, c'era mezza Corniglio - dice -. Iole era conosciuta, avendo lavorato per anni nella panetteria di famiglia in via Farini ha tessuto molti legami: è bello vedere tante persone presenti, è un appoggio importante». Lei, «la Iole», che è sempre stata «il sorriso della famiglia - aggiunge il cugino -, il collante che ha sempre tenuto insieme tutta la famiglia e, in particolare, le sue sorelle».

Assenza presenza: «Verrà cremata e, poi, affidata alla sua casa, alla sua famiglia», fa sapere Luca, il nipote. Che aggiunge: «Non abbiamo parole - confida commosso -: l'unica cosa che mi sento di poter dire è questa: speriamo che facciano qualcosa lungo quella strada in cui è successo l'incidente». Chiede di mettere in sicurezza quel tratto, che ha strappato via Iole: l'incidente è avvenuto sabato 2 novembre, verso sera, all'altezza della pizzeria la Pignata, dove la donna avrebbe dovuto trascorrere una serata insieme ad alcuni amici.

Gli stessi che ieri erano presenti per darle l'ultimo saluto e che non hanno potuto trattenere le lacrime, fuori sul sagrato per una parola buona, un abbraccio, un ricordo, mentre Iole «s'incammina verso il Paradiso». «Gli occhi della fede e del cuore - riflette ancora don Sergio, davanti alla chiesa gremita - vanno all'essenziale e in quella bara vedono una culla per la nuova nascita in cielo». Gli occhi del cuore vedono l'essenziale. Vedono oltre al dolore e al tangibile. Sarà per questo che Gianna e Ivana, le due sorelle, non possono che avvicinarsi a quella foto sorridente e schioccare un bacio sulla fronte di Iole. Come da bambine, come sempre, come a casa.

Anna Pinazzi

© Riproduzione riservata

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