Intervista
Fatturato in Italia oltre le previsioni, a 3,5 milioni. Siamo sbarcati in Giappone, con importanti attività di marketing.

È un 2024 da incorniciare per Ad Store, agenzia creativa internazionale che dalla sua sede italiana a Parma coordina lo sviluppo del gruppo esportando un modello oggi presente in 15 Paesi.
Le ragioni sono molteplici, come ci spiega la presidente Natalia Borri.
«In Italia chiuderemo l'anno in forte crescita, con un fatturato di oltre 3,5 milioni ampiamente superiore alle previsioni - mette subito in evidenza - grazie alle numerose gare vinte e a diversi nuovi progetti e clienti acquisiti. Al tempo stesso si rafforza il nostro posizionamento internazionale. Quest'anno siamo sbarcati in Giappone, con l'ingresso nel gruppo di Yamano & Associates, con il quale abbiamo avviato un'importante attività di marketing per Mutti e al tempo stesso stiamo per iniziare una nuova collaborazione per un altro global brand food». La presidente sottolinea che il Paese nipponico rappresenta un focus molto importante nell'ambito del progetto di internalizzazione di Ad Store, insieme all'area Middle East e Nord Africa, dova l'agenzia ha due sedi, in Egitto e a Dubai e grandi progetti in cantiere.
«Per me fare impresa è una grande scelta creativa - tiene a sottolineare la Borri - e anche il modello di sviluppo internazionale di Ad Store è creativo, unico e diverso da tutti gli altri. Non è né una rete di agenzie indipendenti presenti nei mercati che non collaborano e non hanno una direzione strategica univoca, né il classico modello di casa madre e filiali, con logiche di business centrale. Il nostro è un sistema misto di fast networking: investiamo in agenzie, alcune controllate al 100% come a Dubai, altre partecipate, scegliendo i mercati che riteniamo più strategici. In altre aree, altrettanto interessanti, realizziamo partnership con realtà che entrano nel nostro network condividendo la filosofia, gli strumenti e il modello di lavoro di Ad Store attraverso un accordo commerciale. Avviene anche in Sud Africa e in Zambia».
In tutto questo l'Italia resta un mercato fondamentale. «La mia idea, fin dall'inizio, è stata quella di aprire un'agenzia a Parma, ma al tempo stesso era ferma la volontà di superare i confini - spiega la presidente di Ad Store -. Il modello realizzato mi ha permesso di rimanere nella città che amo e in cui voglio vivere, di cogliere le numerose opportunità che questo territorio offre, con grandi brand e multinazionali e di dedicarmi alla comunicazione nel settore food, che rappresenta una passione da sempre. Ogni cliente sa di poter contare su una squadra italiana di 40 persone, ma anche su un know-how, su di una apertura mentale e conoscenza dei vari trend internazionali, grazie a un gruppo che comprende quasi 200 persone ed opera in quattro diversi continenti».
Con quali criteri si punta a un mercato piuttosto che a un altro? «A ispirare le ultime scelte sono state le esposizioni universali - risponde la Borri -. Prima di Expo 2020-2021 ho deciso di aprire a Dubai perché avevo clienti, come il gruppo Bracco, main partner di Padiglione Italia. È stata una grande occasione di kick off e l'anno prossimo con l'Expo in Giappone non volevo mancare all'appuntamento. Sarò a fianco di alcuni player presenti in Padiglione Italia, in un gran momento di scambio culturale».
Non ultimo il tema della crescita sostenibile. Ad Store ha appena lanciato il proprio Human Report relativo al 2023. «Uno strumento prezioso con cui misurare la capacità della nostra agenzia di di produrre valore sociale ed economico condiviso - spiega la Borri -. In un unico documento sono state raccolte le azioni e i progetti più importanti messi in campo lo scorso anno dall'agenzia con lo scopo di generare un impatto positivo sulle persone. In un mondo in cui tutti parlano di impatto zero, da sempre Ad Store si impegna nel creare relazioni autentiche e di migliorare la vita delle persone. La nostra mission è quella di essere realmente moltiplicatori di impatto positivo, attraverso azioni concrete e scelte innovative».
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