Magnani Rocca
La mostra «Il Surrealismo e l’Italia» sta conquistando un pubblico vasto con le opere iconiche di artisti internazionali e sta attirando sia appassionati che neofiti negli spazi della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo.
Anche gli abbonati della Gazzetta di Parma non hanno voluto mancare questo appuntamento con un percorso d’arte dove sono presenti i nomi di Salvador Dalí, René Magritte, Max Ernst, Joan Miró, Marcel Duchamp, Man Ray, Yves Tanguy, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Enrico Baj, Fabrizio Clerici e Leonor Fini. Coordinati da Sabrina Schianchi, responsabile marketing del quotidiano, hanno partecipato con entusiasmo ai tre turni di visita in programma. «Mi ha fatto molto piacere accogliere alla Villa dei Capolavori gli abbonati della “Gazzetta” e vederli così attenti e appassionati al racconto delle nostre bravissime guide che hanno ben illustrato l’intrigante connubio fra inquietudine e bellezza presente nelle opere dei grandi maestri del Surrealismo», ha detto Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione che ha accolto i partecipanti. Una prospettiva inedita distingue questa esposizione, che esplora le influenze reciproche tra il movimento surrealista e gli artisti italiani, offrendo una visione unica e affascinante su questo periodo cruciale della storia dell’arte. L’allestimento ideato dai curatori Alice Ensabella, Alessandro Nigro e Stefano Roffi, guida i visitatori attraverso le diverse sfaccettature del Surrealismo, per una comprensione profonda delle opere e del contesto storico-artistico, in un luogo che vuol offrire per vocazione al pubblico esperienze culturali accessibili ma di altissimo livello, così da attirare decine di migliaia di visitatori l’anno.
«Una mostra ricca e complessa- ha commentato Maria Luisa-. Vi si trovano tantissimi spunti che vanno necessariamente approfonditi; potrei definirla una grande «finestra» sul Surrealismo e i suoi legami con l’arte di quel periodo». «Mi ha incuriosito in particolare l’interesse mostrato da galleristi e collezionisti che si sono impegnati nella diffusione del Surrealismo in Italia», ha aggiunto Roberto da sempre appassionato del Novecento. «Per una neofita come me non è facile entrare in una mostra così ricca di risvolti culturali e comprendere fino in fondo i rapporti fra gli artisti», ha commentato Chiara affascinata davanti alle opere di Savinio: un mondo magico, dove classicismo e ironia si fondono in una dimensione spaesante, misteriosa e fantastica che il fratello di de Chirico ha saputo creare.
s.pr.
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