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DEPOSITATE LE MOTIVAZIONI

I giudici del Riesame: «Chiara può essere violenta e commettere nuovi reati: deve andare in carcere»

I giudici del Riesame: «Chiara può essere violenta e commettere nuovi reati: deve andare in carcere»

di Georgia Azzali

03 Dicembre 2024, 03:01

Chiara, la studentessa perbene eppure bugiarda. La baby sitter affidabile che ha ucciso e sepolto i suoi due bambini ingannando tutti. La (apparente) brava ragazza, indagata per duplice omicidio pluriaggravato e soppressione di cadaveri, che «può reiterare i reati», secondo il tribunale del Riesame. Reati violenti, ma in ipotesi anche quello per cui è finita ai domiciliari lo scorso 20 settembre. Chiara Petrolini potrebbe uccidere di nuovo, anche un eventuale altro figlio. E proprio in questa prospettiva gli arresti tra le quattro mura di casa non sarebbero sufficienti ad arginare il rischio di reiterazione dei reati: sono queste, in sintesi, le motivazioni, depositate venerdì, alla base della decisione dei giudici che hanno accolto il ricorso della procura contro l'ordinanza del gip.

Due gravidanze e due figli nati e sotterrati nel giardino della villetta di via Baietta senza che nessuno percepisse qualcosa. Né gli amici né tanto meno il padre e la madre. Quei genitori, però, che dovrebbero garantire il rispetto delle prescrizioni dei domiciliari, ma «che mai di nulla si erano accorti di ciò che avveniva in casa propria», aveva sottolineato la procura per contestare la decisione del gip. E i giudici del Riesame, pur non puntando direttamente il dito contro i genitori, sottolineano come il controllo non possa essere affidato a chi non è demandato a farlo. Traducendo: non c'è la garanzia che possano impedire a Chiara di avere contatti con qualcuno e quindi, in ipotesi, di commettere nuovi reati.

Così, i giudici del Riesame hanno aperto le porte del carcere, ma la decisione non è esecutiva. Bisognerà attendere la Cassazione: dal deposito delle motivazioni la difesa avrà 10 giorni per impugnare il provvedimento. E l'avvocato Nicola Tria, che al momento non vuole fare alcun commento, è già al lavoro. Per la decisione della Suprema Corte non sono stabiliti termini perentori, tuttavia dovrebbe arrivare entro un paio di mesi.

Non solo il Riesame aveva detto sì al carcere per Chiara, ma aveva anche condiviso la qualificazione fatta dal pm Francesca Arienti del reato di soppressione di cadavere relativo al bambino ritrovato il 9 agosto, il secondogenito della ragazza: non occultamento, come aveva ritenuto il gip, un'accusa decisamente meno grave. Per quanto riguarda, invece, il neonato partorito nel maggio 2023, di cui il 7 settembre sono stati ritrovati i poveri resti accanto alla buca del fratello, già il gip aveva ritenuto si trattasse di soppressione di cadavere.

Lucida e spregiudicata, Chiara, nel suo piano di nascondere le gravidanze e poi di sbarazzarsi dei figli. Il giudizio del Riesame sulla 21enne è netto, ma d'altra parte lo stesso gip aveva annotato parole durissime sulla sua personalità. Una ragazza «cinica» e «bugiarda». Che aveva ucciso e sepolto i suoi bambini, ed è verosimile «non abbia remore ad affrontare in modo analogo nuovi ostacoli al suo vivere serenamente e che trovi insopportabili, al punto da farle vincere le remore a usare violenza a chi vi si frapponga, considerato il disprezzo per la vita umana». Certo è, infatti, secondo quanto accertato dall'autopsia, che il piccolo partorito nella notte tra il 7 e l'8 agosto scorso era vivo ed è morto poco dopo dissanguato perché Chiara aveva tagliato il cordone ombelicale senza poi praticare la corretta chiusura della lesione. Per il primogenito, si attendono invece gli esiti della consulenza affidata all'antropologa forense Francesca Magli, tuttavia Chiara è indagata per omicidio anche in relazione a quel bambino: la procura, sulla base delle sue stesse dichiarazioni (la ragazza aveva ammesso di aver tagliato il cordone ombelicale senza poi «chiuderlo»), ipotizza che anche il primogenito sia morto per emorragia come il fratello.

Intanto, la villetta di via Baietta è stata dissequestrata dalla procura, dopo che sono terminati i vari sopralluoghi dei carabinieri e del Ris. E dal cancello sono scomparsi ormai da settimane fiori, peluche e bigliettini. E' stato il sindaco Simone Dall'Orto a dare disposizione agli operai del Comune affinché venissero tolti e poi consegnati al padre di Chiara. «I fiori erano marciti e soprattutto - ha spiegato Dall'Orto - c'era un turismo dell’orrore, con le persone che andavano a farsi i selfie davanti alla casa».

Lì dove tutta la famiglia potrebbe tornare, se lo volesse. Nella villetta senza sigilli, eppure così affollata di ombre. Per i genitori. Per Chiara.

Georgia Azzali

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