Doppia intervista
Amicizia, talento, generosità: doti rare da trovare, anche singolarmente, sotto i nostri cieli aridi. Figurarsi insieme. Allora è necessario sottolinearlo quando accade e, di più, quando protagonisti sono due osannati artisti della lirica rimasti con i piedi per terra, la barra dei valori e delle priorità bella dritta. Luca Salsi e Michele Pertusi saranno al Teatro Regio venerdì 20 dicembre, alle 20.30, con «Pianse ed amò per tutti», recital benefico per l’Ospedale dei bambini di Parma «Pietro Barilla» all'interno del cartellone di «Dicembre al Regio» che prende il via domani.
Colleghi, complici, amici, capaci di smussare gli angoli della vita con un sorriso o un gesto accogliente: così si confermano in questa doppia intervista da Roma dove sono impegnati al Teatro dell'Opera nel «Simon Boccanegra» di Verdi.
L'anno scorso, insieme, avete inaugurato la stagione della Scala. Quest'anno, ancora insieme, quella dell'Opera di Roma.
Salsi «È bellissimo ripetere per due anni di fila l'esperienza di una inaugurazione con Micky... Forse non tutti sanno il rapporto che abbiamo, per me è come un fratello maggiore, ha dieci anni esatti in più di me e, quando ho cominciato a studiare canto lirico, è stato da subito uno dei primi riferimenti. Cantare insieme è bello anche perché parliamo la stessa lingua musicale, abbiamo le stesse idee sull'interpretazione della parola scenica. Quanto al Boccanegra, per me è un capolavoro, è un'opera talmente monumentale che è diventata la mia opera preferita, il ruolo del Doge lo sento cucito sulla mia gola ed è molto raro. Mi capita qui e in Otello».
Pertusi «Mi fa molto piacere essere qui con Luca. Se alla Scala arrivai per una sostituzione, all'ultimo minuto o quasi, questo Boccanegra lo avevo in agenda da tempo. I teatri sono alla ricerca di inaugurazioni importanti, con cast importanti; anche l'Opera di Roma dunque ha individuato un cast di livello per un'opera che è un capolavoro, non devo dirlo io. Interpreto Fiesco, personaggio con un carattere medioevale, per lui la parola data, la vendetta, il giuramento hanno un valore enorme. È nemico giurato di Simone, Simone è un Doge che viene dal popolo, mentre Fiesco è un patrizio ma alla fine questo cuore di roccia si sgretola davanti alla commozione».
L'amicizia vi aiuta anche nella resa in scena, qui avete due duetti importanti.
Salsi «Aiuta assolutamente. Siamo tutti e due grandissimi appassionati di voci e di tecnica vocale; in camerino, facciamo dei suoni, ci confrontiamo, ci diamo dei consigli a vicenda. Insomma c'è proprio complicità».
Pertusi «Per sarebbe molto più difficile confrontarmi così a fondo con un collega con cui non ho questo tipo di confidenza e penso che valga anche per Luca. Anche con altri colleghi mi trovo bene, ma con Luca c'è uno scambio di pareri tecnici, osservazioni anche nel profondo, soprattutto c'è una collaborazione assolutamente vera; anche quando siamo in diverse parti del mondo ci mandiamo le rispettive registrazioni. E poi, alla fine delle prove, spesso si va a cena insieme!».
Sul podio, c'è il maestro Michele Mariotti: voi avete debuttato il 27 novembre, una settimana prima era morto, a 91 anni, il suo papà Gianfranco, uomo di cultura e fondatore del Rof. «The show must go on» certo, però il dolore acuisce anche la sensibilità.
Salsi «Sono d'accordo in parte. Pensando a me, quando sono sul palcoscenico, sono sul palcoscenico. Nel senso che è capitato, in quasi 30 anni di carriera, di aver passato momenti difficili della vita. Magari fino a 5 minuti prima della recita, ero turbato o qualcosa mi faceva star male. Poi, sul palco, ho il dono di “isolarmi”. Michele Mariotti è una persona sensibile e riservata: sicuramente qualcosa si è si riflesso nella serata inaugurale, c'è stata una sorta di magia musicale».
Pertusi «Il maestro Michele Mariotti ha vissuto questi momenti con grande umanità e grande personalità; quando gli è stata data la notizia, ha comunque diretto le due prove e poi è partito per Pesaro. Ha rispettato i suoi impegni nonostante il grande dolore. Conoscevo Gianfranco Mariotti dal 1992, avevo anche un rapporto umano molto buono con lui e credo abbia vissuto una vita intensa e bella. Sono molto razionale ma credo che il dolore del figlio, la sera della prima, si sia sentita una sorta di magia».
Restiamo in tema di cuore: il 20 tutti al Teatro Regio per l'Ospedale dei bambini.
Salsi «Il recital nasce da una mia idea, ho contattato il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Massimo Fabi, perché ero appena diventato zio, erano nate le gemelline di mio fratello, e ho pensato ai bambini, a restituire un po' di tutto il bello e il buono che ho ricevuto nella vita. La prima persona a cui ho chiesto aiuto è stato Michele, poi il maestro Milo Martani, altro mio grande amico, il sindaco Michele Guerra... e in due ore ho organizzato tutto. Tutti hanno accettato veramente di cuore, adesso faccio questo appello importantissimo: voglio assolutamente il teatro strapieno. Io ho già comprato anche dieci biglietti per i miei ospiti, ora tocca ai parmigiani. Anche perché sarà un concerto bellissimo con arie verdiane che, in condizioni normali, costerebbe molto di più».
Pertusi «Quando Luca mi ha chiamato, per non dire di no, perché in realtà sarei impegnato, ho fatto i salti mortali: il 20 finisco la prova alla Scala, dove il giorno dopo ho il concerto di Natale, prendo subito la macchina, vengo a Parma, mi cambio e cantiamo. Mi auguro che la città risponda, che le persone vengano a teatro per fare del bene e per passare due ore con la buona musica, all'unisono con i nostri cuori che mettiamo a disposizione della nostra città».
Info alla biglietteria del Teatro Regio e online su teatroregioparma.it.
Mara Pedrabissi
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