Pallacanestro
Andrea Orlandi ha sempre avuto un motto su tutti. Living by example. É con il suo esempio concreto e silenzioso che la Fulgor Fidenza è diventata quello che oggi è. Un coinvolgimento totalizzante suo, e di tutta la sua famiglia per un movimento che vanta poco meno di trecento atleti e atlete. «La Fulgor - spiega il presidente Orlandi - è diventato un membro della nostra famiglia, l’abbiamo praticamente adottata. La Fulgor è quella roba lì. Una volta che ce l’hai. Una volta che la frequenti, una volta che la provi. È difficile che ti vada via. È per quello che noi tra addetti ai lavori e non solo diciamo che è una volta che sei passato nella Fulgor, qualcosa della Fulgor ti rimarrà per sempre. La più grande soddisfazione da presidente credo sia questa qui, di lasciare qualcosa a qualcuno. Once Fulgor always Fulgor. Questa è la missione».
Dal 2018 - anno di inizio dell’era Orlandi - con le idee chiare «Ho sempre avuto la passione e l’attenzione per il settore giovanile. Vedere il percorso e i miglioramenti dei ragazzi. Quando ho iniziato il mio percorso da presidente in Fulgor avevo nella testa l’idea di fare un club che diventasse con il tempo uno dei migliori settori giovanili in Italia. Con il primo gruppo di ragazzi arrivammo alle finali nazionali a Mantova, con coach Cristian Braidotti. Questo è il vero grande progetto che vogliamo portate avanti. Non abbiamo l’ossessione dei risultati. Paradossalmente abbiamo ottenuto gradi risultati cercandoli poco. Quello che ci interessa è vedere un progresso nel processo. Se siamo bravi in quello arrivano le vittorie che servono ovviamente anche per creare entusiasmo, e appartenenza».
Di entusiasmo a Fidenza dalla prima grande promozione con Davide Cavalieri come capo allenatore, a quella di due stagioni fa con Luca Bertozzi come capo allenatore, ad oggi se ne respira e tanto. Lo scorso anno poi l’arrivo di Stefano Bizzozi e un’altra promozione. «Con lui abbiamo fatto il salto di qualità. Sono soddisfattissimo di essere riuscito a portarlo a Fidenza. Ha cambiato metodo di lavoro, e tante altre cose. Lo scorso anno abbiamo abbassato l’età media della squadra, abbiamo tenuto tre seniores, con il buonsenso di salvarci il prima possibile. Con quella speranza, siamo arrivate tra le sei squadre promosse in B Nazionale. Una promozione clamorosa con l’apporto fondamentale di tanti ragazzi di diciassette, diciotto anni. Una cosa da Fulgor. Un grande lavoro che lo scorso anno ci ha visto arrivare alle finali nazionali Under 19».
«Mi ritengo un presidente molto fortunato perché tra squadre maschili e femminili abbiamo vinto quattro campionati in quattro anni - conclude - con due finali nazionali. Alcuni giocatori nelle nazionali giovanili, altri che adesso si affacciano alla serie A o alla B». Il presente di questa Fulgor è sotto gli occhi di tutti. Il futuro un bellissimo sogno che sta succedendo per davvero.
red. sport
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