NOCETO
Si schiarisce l'orizzonte del futuro di Illa anche se non tutti gli ostacoli verso il salvataggio sono superati. Gli amministratori hanno infatti annunciato l’imminente presentazione di una nuova domanda di concordato, aggiornata e ottimizzata con apporti aggiuntivi di nuova finanza. Entra nel vivo il processo di risanamento della storica azienda di Noceto, fondata nel 1950, che produce pentole e padelle a marchio Illa ed Aeternum, oltre all’iconica caffettiera Giannina.
La società ha deliberato l’azzeramento del capitale sociale e la successiva ricostituzione con una ricapitalizzazione per oltre 8,8 milioni di euro. L’abbattimento del capitale esistente è stato inevitabile: al 30 settembre Illa esprimeva un patrimonio netto negativo di 779.377 euro per l’impossibilità di mantenere adeguati livelli di produzione a seguito del venire meno degli apporti finanziari a cui si era impegnata la società di Dubai Negma Investment Group Ltd.
La ricapitalizzazione sarà possibile grazie a quattro investitori alla condizione che la domanda di concordato sia omologata con sentenza passata in giudicato. La cordata è capeggiata dalla Seri S.p.A., holding a cui fanno capo varie società operanti nel settore industriale, commerciale e di servizi, che si è impegnata a sottoscrivere un aumento/ripristino del capitale per 6 milioni di euro. Accanto a Seri partecipano Masada S.r.l., operatore del settore informatico, per 800mila euro, ed Erixmar S.r.l. già fornitrice della controllata Aeternum, per un importo di 300mila euro. Tra i nuovi soci ci sarebbe anche una società cinese - di cui gli amministratori non hanno reso noto il nome, produttrice di pentolame, impegnatasi per 1,5 milioni.
La società spiega anche di aver deliberato la fusione di Aeternum nella controllante Illa, «dando avvio a un processo di razionalizzazione e semplificazione della struttura del gruppo, riducendo operativi e gestionali derivanti dalla duplicazione societaria, pur mantenendo separata di fatto la divisione Illa da quella Aeternum».
Innovativa la soluzione portata avanti con il Sindacato Italiano per la Tutela dell'Investimento e del Risparmio, di emettere fino a 2 milioni di warrant incorporanti il diritto a sottoscrivere, a un certo prezzo, ciascuno un’azione della nuova Illa che nascerà dal risanamento, da assegnare gratuitamente nel numero di 1 milione e mezzo di warrant ai soci esistenti al momento dell’azzeramento del capitale sociale. Ulteriori 500mila warrant saranno destinati ai dipendenti in essere di Illa ed Aeternum (con rapporto in essere o interrotto) per dare anche a questi ultimi l’opportunità di poter partecipare, in una certa misura, al risanamento. Verrà, quindi, richiesta la quotazione dei warrant che, una volta ammessi, potranno essere venduti.
A questo punto risulta chiaro il mosaico che gli amministratori hanno composto per dare maggiore robustezza alla proposta del concordato. Il tutto, appena sarà formalizzata la domanda, passerà nelle mani del Tribunale. «È stato un lungo lavoro - spiega l’Ad di Illa Pierpaolo Marziali - ma grazie alla collaborazione di tutti, compresi gli investitori che vogliono sostenere il piano, ci apprestiamo a presentare un piano che ci auguriamo possa finalmente portare al superamento della crisi finanziaria della società. L’obiettivo è quello di fare di questa azienda un gruppo che diventi un punto di riferimento nel settore del casalingo e dell’arredo casa».
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