×
×
☰ MENU

TURISMO

Il Giubileo? Sarà un'opportunità anche per Parma

Il Giubileo? Sarà un'opportunità anche per Parma

di Monica Tiezzi

27 Dicembre 2024, 03:01

Un territorio sempre più conosciuto ed attrattivo, votato ad un turismo slow che abbina le bellezze architettoniche e paesaggistiche alla scoperta dei prodotti enogastronomici.

Ad un anno dal suo insediamento come presidente di «Visit Emilia» (l'ente regionale che promuove le province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia), il piacentino Simone Fornasari (il precedente presidente era stato il parmigiano Cristiano Casa), traccia un bilancio e parla del Giubileo 2025, «durante il quale si muoveranno 35 milioni di persone, occasione strategica per valorizzare un asse viario, il nostro, dal quale passeranno molti pellegrini dal Nord, e attraversato dalla via Francigena», dice.

Cosa si è fatto in questo 2024 per le destinazioni di Visit Emilia?

Un lavoro di squadra, che ha coinvolto enti istituzionali, operatori turistici e rinforzato le reti di prodotto: Food & Wine con 292 operatori, Cultura & Castelli con 193, Terme & Outdoor con 134.

Come viene promossa l'Emilia sui social?

Incentiviamo l'iscrizione alla newsletter Visit Emilia. Anche grazie alle sponsorizzazioni sui social media (Meta), le iscrizioni sono quadruplicate e siamo in forte crescita anche su Instagram e Facebook. A questo si aggiungono attività di ufficio stampa (244 articoli pubblicati), collaborazioni con Radio Kiss Kiss, Mediaset e Discovery e il coinvolgimento di influencer. Una quarantina i servizi televisivi con la regia di Visit Emilia, andati in onda su Tg5, TgCom24, Tg1, Tg2, Rai 3, Italia 1 e altre reti. Inoltre siamo stati partner del Meteo sulle reti Mediaset.

Con quali altri canali si fa conoscere l'Emilia?

Partecipando a fiere locali, nazionali ed internazionali. La digitalizzazione è stata una leva fondamentale, con corsi di formazione dedicati a 94 operatori locali su temi come l'intelligenza artificiale per il marketing e strumenti di visual design. Tutto questo con un budget che rimane sensibilmente inferiore rispetto ad altre destinazioni. La Romagna ha un budget annuale di 5 milioni e 700 mila euro, Modena e Bologna hanno un milione e 900 mila euro. Parma, rispetto agli iniziali 850 mila euro stanziati, ha avuto nel secondo semestre ulteriori 200 mila euro, un importante segnale di sostegno arrivato dalla Regione che spero in futuri diventi strutturale.

Chi visita l'Emilia?

Particolare attenzione è stata rivolta al mercato turistico svizzero, che ha fatto registrare un +1,8% rispetto al 2023 e un +10% rispetto al 2019. I nostri maggiori visitatori restano francesi e tedeschi, ma aumenta anche la quota di turisti dagli Usa.

Cosa si è fatto in particolare per Parma e provincia quest'anno?

Visit Emilia ha puntato su sei progetti turistici, nell’ambito del Piano turistico di promozione locale con il coinvolgimento dei Comuni, tra cui tanti parmensi: Emilia Bike Experience (Parma, Unione Pedemontana Parmense, Alta Val Parma, Sorbolo-Mezzani), Cammini di Emilia (Fidenza, Fornovo Torrechiara), Wine Experience (Alta Val Taro), Benessere, (Salsomaggiore), Castelli e Palazzi di Emilia (ce ne sono 50, stiamo collaborando in particolare, nel parmense, con i Comuni di Bardi e Compiano), Grande Fiume (Sissa Trecasali, Polesine Parmense). In bike e a piedi, ad esempio, con la guida della mappa dei Parchi del Ducato, è possibile immergersi nel Parco dei Cento Laghi, passeggiare lungo i Parchi fluviali del Taro e del Trebbia, scoprire il Parco dei Boschi di Carrega, dello Stirone e del Piacenziano. Perle come la Riserva Mab Unesco dell’Appennino Tosco-Emiliano, a cui si aggiungono le oasi naturali e la Riserva Mab Unesco Po Grande, sono un invito a seguire sentieri escursionistici, a piedi o in bicicletta. Il percorso benessere ovviamente valorizza Tabiano, Monticelli e Salsomaggiore, dove gli amanti del golf trovano campi immersi in spettacolari scenari.

Qual è l'offerta turistica di Parma che Visit Emilia propone ad agenzie e tour operator?

Parma ha una forte declinazione food, puntiamo a promuoverla come uno dei modelli gastronomici nazionali e internazionali. Grazie alla qualifica che l'Unesco ha conferito a Parma di Città creativa per la gastronomia, ma anche grazie ai 15 prodotti Dop e Igp di tutta l'Emilia, ai musei del cibo della provincia, ai 167 caseifici che nel territorio di Parma producono Parmigiano Reggiano, a 169 salumifici, a 22 cantine che producono vini Dop, ad aziende come Barilla, gigante mondiale dell’industria alimentare, esempio di come la tradizione possa sposarsi con un approccio sostenibile e consapevole. Oggi il turista cerca sempre di più un viaggio esperienziale, lento, che vuole cogliere tutte le opportunità che un contesto offre: cultura, arte, paesaggio, borghi, castelli, teatri, termalismo e possibilità di sport outdoor.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI