×
×
☰ MENU

Il concerto in Piazza

Colapesce e Dimartino: «Un piacere cantare a Parma»

Colapesce e Dimartino: «Un piacere cantare a Parma»

di Pierangelo Pettenati

31 Dicembre 2024, 03:01

Come annunciato da tempo, il Capodanno in Piazza Garibaldi a Parma arriverà con le canzoni «balneabili», fresche e leggere (ma non banali né superficiali) del duo siciliano Colapesce e Dimartino. Poco della partenza per Parma ne abbiamo parlato con Antonio Dimartino, che con la nostra città ha un legame che parte da lontano: «Mi ricordo quel bellissimo 25 aprile del 2019 prima di Mahmood, nella stessa piazza dove suoneremo domani sera (questa sera per chi legge, ndr). E ancora prima al Barezzi, uno di quei festival che ha sempre puntato molto a livello di innovazione, di gruppi che hanno raccontato tanto. Sono molto legato anche al Teatro Lenz, dove una volta ho presentato il mio disco. Anche Lorenzo (Lorenzo Urciullo è il vero nome di Colapesce, ndr) ha fatto tantissime cose a Parma, quindi festeggiare il Capodanno insieme a voi è un grande piacere per noi».

Tornando a voi, quando avete formato il duo vi aspettavate questo successo?

«È nato tutto dalla voglia di fare un disco insieme, “I Mortali”, che è uscito nel 2020. Poi, dopo Sanremo 2021, siamo stati travolti da tutto quello che è successo. Però, in realtà abbiamo seguito un flusso; a legarci è sempre stata una visione di insieme, non siamo stati mai obbligati da contratti per andare avanti. Tutto quello che abbiamo fatto in questi anni è stato prima di tutto frutto della voglia di fare le cose e poi, magari, è arrivato il successo e tutto quello che è accaduto. Ci piace dire che il successo è stato un incidente, cioè qualcosa che accade quando un insieme di fattori lo fanno succedere».

Ora, però, avete annunciato di fermarvi per un po’; cosa succederà nei prossimi tempi?

«Ci prendiamo una pausa perché dopo che hai fatto tante cose è giusto anche capirle e fermarsi per comprendere dove stai andando. In questo momento c’è una sovraesposizione, una sovraproduzione musicale che, a dir la verità, non ci piace tantissimo. Un venerdì di due settimane fa sono uscite più canzoni di tutto il 1984, è incredibile se ci si pensa. A me questo mette molta paura, quindi abbiamo deciso di prenderci il nostro tempo per scrivere, per ragionare sui nostri progetti perché in questi quattro anni è andato tutto veloce, anche se abbiamo assecondato solo la nostra necessità artistica».

Dobbiamo aspettarci vostri lavori solisti o la prossima uscita porterà sempre il nome di entrambi?

«Non sappiamo ancora niente, può essere che io farò un disco e Lorenzo farà un disco suo e poi magari dopo un po’ di anni ci rimettiamo insieme e rifacciamo qualcosa. Ci piace definirci una band, più che un duo musicale: le band fanno i dischi, poi si fermano, ogni componente della band fa altre cose, poi magari fanno un altro disco o magari non ne fanno più. Questo è bello perché c’è pluralità e noi assecondiamo questa pluralità. Il tempo dell’altro è sempre stata la caratteristica di entrambi».

Cosa sentiremo questa sera?

«Sarà il concerto che abbiamo portato in giro quest’estate con il tour di «Lux Eterna Beach», anche se sicuramente prediligeremo i pezzi più movimentati per la piazza».

Siamo alla fine dell’anno, tempo di bilanci e speranze; qual è l’augurio per l’anno prossimo?

«Con una risposta abbastanza banale, mi auguro un anno di pace, un anno in cui i conflitti che ci sono si risolvano in qualche modo. La vedo molto dura, però il mio augurio è questo».

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI