Borgotaro
È un po’ come essere chiamato dal commissario tecnico della nazionale azzurra di calcio. Giacomo Serpagli ride quando glielo si fa notare, ma essere ingaggiato dall’orchestra Casadei per chi, come lui, suona la fisarmonica se non rappresenta un punto di arrivo poco ci manca.
Un amore precoce, quello della fisarmonica. Sbocciato a sei anni in occasione del Natale: al momento della letterina, tra i desiderata del piccolo Giacomo si leggeva una opzione: una Playstation o una fisarmonica? Il piccolo non ha avuto il minimo dubbio. «Fin da piccolo in macchina o in casa sentivo sempre Radio Elle e ero come ammaliato da quella musica così dolce. E quando mi hanno chiesto che cosa volevo sotto l’albero non ho avuto dubbi». Presto mamma Cristina e papà Paolo lo iscrivono ad una scuola di musica per meglio affinare le sue indubbie doti. Grazie alla maestra Patrizia Merciari, il piccolo Giacomo impara a destreggiarsi anche sul pentagramma. A quattordici anni inizia la trafila delle serate con le orchestre del territorio. Non perde di vista anche lo studio della musica perché Giacomo ha le idee chiare: vuole far carriera in quel campo e capisce che il solo talento non basta, ma occorre anche lo studio.
Nel 2017 il primo alloro per Giacomo: si classifica al primo post del concorso a livello nazionale «Un artista da lanciare», indetto da Mirko Casadei. «Mi ricordo che ho vinto con un tango. Sono sempre stato attratto da Astor Piazzolla, ma il tango che ho proposto era un pezzo di Richard Galliano, altro mio artista di riferimento». Ma la porta principale per il successo si apre, inaspettata, nel 2019. Con il più classico dei cliché… «Pronto, qui è la Rai». La telefonata arriva una mattina. Risponde la mamma Cristina. Lei crede sia uno scherzo. Indispettita, fa per riporre la cornetta. Ma la voce all’altro capo del telefono, insiste e specifica che non è uno scherzo: Giancarlo Magalli lo vuole del suo contenitore di mezzogiorno «I fatti vostri».
«Fu una grande emozione parlare di musica davanti ai mostri sacri della televisione». Quello fu il trampolino di lancio verso la grande musica. Anzi, poteva essere. Infatti la tragedia del Covid e del conseguente lockdown rallentò tutto. «Furono anni bui per tutti i musicisti e soprattutto per chi come me, viveva di serate in mezzo alla gente. Le uniche cose che potevamo fare erano dei pezzi musicali da remoto, ma capisci bene che non era la stessa cosa». Giacomo era appena stato ingaggiato dall’orchestra Canali, ma gli stipendi erano congelati. Allora si guarda intorno in attesa di tempi migliori. L’isolamento finisce nel 2022, e la musica riparte, la fisarmonica di Giacomo riprende a far ballare nelle serate. «Pronto, qui è Casadei». Ma la major del liscio non si scorda di quel ragazzino le cui dita volavano sui tasti della fisarmonica: nel 2024 arriva la chiamata di Mirko che lo vuole trai dodici eletti che faranno parte della sua orchestra.
Il 2024 è una data importante per la famiglia Casadei; ricorrono infatti i settanta anni di «Romagna Mia», un classico noto in tutto il mondo. «Ho iniziato in marzo con un battesimo di fuoco: in piazza Saffi a Forlì c’erano diecimila persone ad ascoltarci. È stata la serata che abbiamo fatto con i Boomdabash. Una emozione unica». La stagione è continuata con artisti del calibro di Max Gazzè, Ivana Spagna, Paolo Belli, Tullio De Piscopo, Modena City Ramblers. «L’intento di Mirco Casadei è quello di portare il liscio e tutte le sue varianti tra i giovani, tramite contaminazioni musicali. Per questo ha messo in piedi il tour “Ballamondo” che abbiamo portato in giro in tutta Italia, da Bari a Bolzano».
Quest’anno torneranno nelle piazze di tutt’Italia con la partecipazione di altri cantanti top. «Da noi si fa musica senza aiuto di computer e altre diavolerie. Da noi la musica è una cosa sacra». E la stilettata è per chi tra gli artisti più giovani modifica la voce per renderla ascoltabile. E allora, avanti: musica, Maestro…
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